Il Getty Museum di Los Angeles ha acquistato un’opera di Lavinia Fontana (Bologna, 1552 – 1614), le Nozze di Cana, piccolo dipinto a olio su rame di 47 per 36 centimetri. Il museo lo ha acquistato dall’antiquario statunitense Nicholas Hall. L’opera, destinata originariamente alla devozione privata, raffigura il celebre episodio tratto dal Vangelo di Giovanni (2:1-11) in cui Gesù, invitato a un matrimonio assieme alla madre e ai discepoli, trasforma l’acqua in vino dopo che la Vergine si era accorta che il vino era finito.
Nell’opera di Lavinia Fontana, Cristo e Maria sono seduti al centro della tavola, con lo sposo alla loro destra e la sposa seduta a capo tavola. Gli altri invitati sono riuniti attorno al tavolo, mentre dietro di loro arrivano alcuni servitori con piatti di cibo. Lavinia Fontana mostra il momento del miracolo, quando Gesù alza la mano in segno di benedizione: le brocche d’oro in primo piano sono la prova del miracolo. Sulla parete di sinistra si nota una credenza con una ricca esposizione di piatti d’argento, mentre parte alta della composizione compare un elegante peristilio a forma di esedra, cui si accede tramite una doppia scala semicircolare, parte concava e parte convessa. L’artista ha applicato meticolosamente la pittura su strati sottili e ha aggiunto ricchi smalti, ottenendo una composizione lucida, luminosa e altamente dettagliata.
Prima di arrivare al Getty, l’opera, che nel 1924 è segnalata in Gran Bretagna (secondo Hall tuttavia potrebbe trattarsi di un’opera che in antico faceva parte della raccolta di Ferdinando I de’ Medici, granduca di Toscana), ha girato presso diverse collezioni private, e nel 2010 è stata anche venduta in asta da Sotheby’s a New York (la stima all’epoca era di 150-200.000 dollari), per poi essere acquistata da Nicholas Hall che l’ha venduta al Getty. L’acquisto rientra nelle politiche, tipiche dei musei americani, di rimpinguare le raccolte con opere create da donne: già lo scorso anno il museo californiano aveva infatti acquistato la Lucrezia di Artemisia Gentileschi, esplicitando le motivazioni che lo avevano portato ad accaparrarsi l’opera. Inoltre, l’opera di Fontana raggiunge al Getty altri dipinti della scuola bolognese: ci sono già dipinti di Ludovico Carracci, di Guido Reni, del Domenichino, del Guercino e di Guido Cagnacci.
L’opera è stata attribuita a Lavinia Fontana dagli studiosi Aoife Brady e Babette Bohn, che hanno confermato indipendentemente l’attribuzione delle Nozze di Cana a Lavinia Fontana sulla base di un’immagine digitale ad alta risoluzione. Brady data questo rame tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta del Cinquecento, e suggerisce che la tavolozza, l’ambiente architettonico e le piastrelle del pavimento in marmo dell’attuale rame siano strettamente correlati al Cristo nella casa di Maria e Marta del 1580 circa, prima commissione pubblica documentata dell’artista, dipinta per la cappella del Conservatorio delle Putte di Santa Marta a Bologna. Bohn considera l’opera in esame “molto bella e in ottime condizioni” e osserva che “ha alcune somiglianze nel trattamento con l’ Annunciazione [1576 circa] nella Walters Art Gallery, Baltimora… ma è ovviamente molto più complesso e ambizioso”. Sebbene la composizione ricordi le opere di Prospero Fontana (padre di Lavinia) e di altri pittori manieristi bolognesi della sua generazione, suggerendo una data precedente, Bohn considera questo dipinto troppo sofisticato per essere collocato prima del 1576 o del 1577. Fontana dipinse in un’altra occasione il banchetto delle nozze di Cana, in un’opera datata 1577: si tratta di un dipinto più grande e su tela, registrato l’ultima volta in una collezione privata a Venezia.
Il Getty Museum di Los Angeles acquista importante opera di Lavinia Fontana |