La Fondazione CR Foligno acquista un prezioso trittico di Giovanni di Corraduccio del 1415


Importante acquisizione per la Fondazione CR Foligno che in asta da Sotheby’s acquista un prezioso trittico di Giovanni di Corraduccio, opera del 1415. Costo dell’operazione, 348mila sterline (circa 411 mila euro).

Importante acquisizione per la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, che si è assicurata un notevole trittico di Giovanni di Corraduccio (Foligno, notizie dal 1404 al 1437). L’opera, una Vergine in trono col Bambino e Santi e scene della vita della Vergine e di santa Chiara, è stata acquistata durante l’asta serale di Sotheby’s del 3 luglio 2024. L’opera partiva da una stima di 200-300mila sterline (236-354mila euro) ed è stata aggiudicata per la somma di 348mila sterline (411mila euro). Questo significativo acquisto rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno della Fondazione per il recupero, la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico locale, e ribadisce il suo ruolo di custode delle radici culturali del territorio.

La Fondazione ha annunciato che a breve sarà organizzata una conferenza per presentare il trittico. L’evento vedrà la partecipazione di autorevoli studiosi e rappresentanti delle istituzioni regionali e locali. Durante la conferenza, il pubblico avrà l’opportunità di ammirare l’opera e di apprezzarne la bellezza attraverso i contenuti storico-artistici illustrati dai qualificati relatori. Successivamente, l’ente di Palazzo Cattani organizzerà una mostra dedicata al trittico di Giovanni di Corraduccio. La mostra sarà aperta al pubblico e tutti i cittadini e gli appassionati d’arte saranno invitati a partecipare, condividendo così questa straordinaria acquisizione.

Il trittico, recentemente datato da Andrea De Marchi a circa il 1415, rappresenta un raro esempio dell’arte di Giovanni di Corraduccio, noto anche come Mazzaforte. Attivo tra il 1404 e il 1437, Giovanni di Corraduccio fu il principale pittore di Foligno nei primi anni del XV secolo. Influenzato dalla pittura di Orvieto e Siena, il suo lavoro mostra tendenze neogotiche e connessioni con la cultura delle Marche.

L’opera non si vedeva sul mercato da più di mezzo secolo: è peraltro uno dei pochissimi dipinti di Giovanni di Corraduccio che si trovava fuori dall’Italia e dalla sua nativa Umbria, poiché gran parte della sua produzione è in affresco e rimane ancora in situ. Studi recenti collocano il trittico al centro della spiritualità monastica femminile di Trevi, cittadina umbra situata tra Foligno e Spoleto. Le sante donne qui infatti occupano un ruolo di primo piano. Nello scomparto centrale vediamo la Vergine e il Bambino in trono con a fianco le sante Caterina d’Alessandria e Margherita d’Antiochia in posizione privilegiata; dietro di loro ecco invece Onofrio, il santo eremita, forse Giacomo Maggiore, Francesco d’Assisi e Ludovico di Tolosa, mentre nei tondi in alto si vedono Pietro e Paolo. Negli scomparti laterali vediamo a sinistra, in basso, San Michele Arcangelo e Sant’Antonio Abate, mentre a destra, sempre in basso, l’Annunciazione; e nel registro superiore, nello scomparto di sinistra la Dormitio Virginis e in quello di destra la Morte di Santa Chiara, mentre in quello centrale si osserva una Crocifissione con la Vergine e san Giovanni.

La particolarità dei polittici di Giovanni di Corraduccio è che mostrano scene narrative tutte organizzate attorno a una scena centrale. Particolarmente toccante qui è il modo in cui il pittore trasmette l’affetto mostrato dalle suore verso santa Chiara sul letto di morte. La forma e l’iconografia del trittico lo collegano a un piccolo gruppo di altri polittici di Giovanni di Corraduccio commissionati da conventi della zona.

Federico Zeri fu il primo a pubblicare il trittico nel 1963 come opera di Giovanni di Corraduccio, un’attribuzione successivamente sostenuta da studiosi come Pietro Scarpellini e Miklós Boskovits. Filippo Todini confermò l’attribuzione nella sua indagine sulla pittura umbra pubblicata nel 1989. Più recentemente, Andrea De Marchi ha proposto una datazione intorno al 1415, suggerendo che la pala d’altare fosse la seconda in una sequenza di tre opere commissionate dai monasteri di Trevi.

Questo notevole trittico non solo rappresenta un esempio significativo dell’opera di Giovanni di Corraduccio, ma anche un prezioso tassello della ricca storia della pittura umbra nel contesto più ampio del panorama artistico del periodo. La Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, con questa acquisizione, continua a sostenere e promuovere il patrimonio artistico e culturale del territorio.

“Siamo molto felici”, dichiara Monica Sassi, presidente della Fondazione, “di tale acquisto che consideriamo un momento fondamentale, all’interno del nostro mandato, dell’impegno e della sensibilità nostra e della Fondazione in ambito artistico. Un momento che consolida il ruolo trentennale della Fondazione quale attore strategico nel processo di crescita di una comunità. Voglio ringraziare tutto il Consiglio di Amministrazione, che ha fin da subito creduto in tale operazione culturale dimostrando grande competenza, capacità prospettica e solida determinazione nel perseguire questo risultato; l’intero board, costituito dai consiglieri Donatella Barbabianca Filippi, Rosa Bisogni, Emanuele De Donno e dal Vicepresidente prof. Paolo Verducci, ha voluto infatti seguire con assoluto interesse questa opportunità (segnalataci dalla Galleria Nazionale dell’Umbria che ringrazio) e solo la nostra volontà ci ha permesso di prevalere sui diversi player del mercato d’arte intervenuti in asta. A questo ultimo riguardo, ringrazio il nostro Segretario Generale, dott. Cristiano Antonietti che ha curato l’intera trattativa ed è intervenuto in asta con competenza ed efficacia. Mi piace ricordare, inoltre, che con tale intervento la Fondazione, oltre che porre in essere una logica diversificazione di investimento del proprio patrimonio finanziario, ha integrato tutta una serie di obiettivi che testimoniano quel grado di responsabilità sociale della Fondazione nello svolgimento della propria mission: preservare e valorizzare i beni culturali rafforzando l’identità culturale della comunità; promuovere l’attrattività del territorio come destinazione culturale attraverso il patrimonio artistico; rendere le opere d’arte sempre più accessibili al pubblico, favorendo l’educazione artistica e culturale; contribuire allo sviluppo e alla crescita del panorama artistico locale e nazionale ed infine saper riconoscere il valore economico delle opere d’arte, che può crescere nel tempo”.

Immagine: Giovanni di Corraduccio, Vergine in trono col Bambino e Santi e scene della vita della Vergine e di santa Chiara (1415; tempera e oro su tavola, 126 x 159,5 cm; Foligno, Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno)

La Fondazione CR Foligno acquista un prezioso trittico di Giovanni di Corraduccio del 1415
La Fondazione CR Foligno acquista un prezioso trittico di Giovanni di Corraduccio del 1415


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