Firenze rende omaggio a Michelangelo nel 550° anniversario della sua nascita con il restauro della lapide tombale della famiglia Buonarroti, sotto cui riposa il celebre artista. L’intervento, promosso dall’Opera di Santa Croce e condotto dall’Opificio delle Pietre Dure, ha restituito nuova leggibilità alla tarsia marmorea, danneggiata dal tempo e dall’alluvione del 1966.
I lavori verranno presentati domani, in occasione della cerimonia ufficiale che si terrà alle ore 10 nella basilica di Santa Croce. Per celebrare l’anniversario, verrà deposta una triplice corona d’alloro presso il monumento funebre dell’artista, alla presenza di Cristina Acidini, presidente dell’Opera di Santa Croce e dell’Accademia delle Arti del Disegno, e dell’assessore alla Cultura Giovanni Bettarini.
Il legame tra i Buonarroti Simoni e Santa Croce è profondo e radicato nel tempo. Il quartiere era quello della famiglia e proprio accanto al monumento funebre di Michelangelo, progettato da Giorgio Vasari, si trova l’altare di famiglia, fondato nel 1570. Di fronte, incastonata nel pavimento, si trova la grande lastra tombale appena restaurata.
Quest’ultima è una raffinata opera d’intarsio suddivisa in tre riquadri in marmo bianco di Carrara, incorniciati da una fascia in serpentino verde di Prato. Ai lati, due stemmi di famiglia riportano lo scudo accartocciato con bande gialle su fondo azzurro, il lambello rosso simbolo della parte guelfa e le lettere L e X, concesse da papa Leone X in onore di Michelangelo. Al centro, in corrispondenza della botola, è raffigurato un vaso decorativo.
Numerose le pietre toscane utilizzate: oltre al marmo bianco di Carrara, il bardiglio, il giallo di Siena, la pietra alberese, il rosso Maremma e la pregiata breccia medicea.
L’opera, nel corso dei secoli, ha subito danni dovuti all’usura e agli eventi storici, tra cui la devastante alluvione del 1966, che ne aveva compromesso la stabilità. L’intervento è iniziato con un’accurata pulitura, seguita dal consolidamento delle sezioni più fragili e dalla stuccatura delle lacune. Un particolare intervento integrativo ha riguardato una grande lacuna nel riquadro sinistro.
Il restauro è stato diretto da Lorenza Alcaro, funzionario dell’Opificio delle Pietre Dure, con il contributo dei settori di Restauro mosaico e commesso, guidato da Anna Patera, e di Materiali lapidei, diretto da Riccardo Gennaioli. Fondamentale anche il lavoro del Laboratorio scientifico, che ha condotto le analisi diagnostiche a supporto dell’intervento.
L’operazione si inserisce nel più ampio impegno di conservazione del patrimonio artistico di Santa Croce, che nel 2018 ha già visto il restauro del monumento a Michelangelo grazie a una campagna di fundraising che ha coinvolto oltre cento donatori da tutto il mondo. Segno di quanto, a distanza di secoli, il genio di Michelangelo continui a suscitare ammirazione e riconoscenza.
L’ingresso alla cerimonia delle ore 10 è su prenotazione www.santacroceopera.it, i posti sono limitati.