Firenze, prosegue il restauro della Cappella Brancacci. Via alla seconda fase


A Firenze prosegue il restauro della Cappella Brancacci, che entra nella seconda fase: verranno sperimentate anche soluzioni innovative. Nel frattempo il pubblico potrà continuare a visitare il cantiere e vedere da vicino gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi, 4 giorni la settimana.

A Firenze continuano gli interventi di restauro alla Cappella Brancacci senza che la visita alla cappella venga impedita al pubblico. È stata infatti finanziata la seconda fase del progetto messo a punto da Comune di Firenze, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, Cnr-Ispc di Firenze (Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale), l’Opificio delle Pietre Dure e sostenuto da Friends of Florence e Jay Pritzker Fund.

Cosa accade nel cantiere di questo fondamentale sito del Rinascimento in cui lavorarono Masaccio e Masolino fianco a fianco, e poi successivamente Filippino Lippi? Dopo circa un anno e mezzo di attività si sono resi necessari ulteriori approfondimenti diagnostici, utili a conoscere le tecniche esecutive, i loro materiali e le cause di degrado, e a migliorare le condizioni di salute della Cappella Brancacci, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, oggetto di accordo di valorizzazione con il Comune di Firenze. Anche la seconda fase del progetto ha visto un lavoro sinergico tra Comune, Soprintendenza ABAP, Cnr-Ispc, Opificio delle Pietre Dure, in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze e con il sostegno fondamentale della Fondazione Friends of Florence e la Jay Pritzker Fund che hanno appena stipulato un nuovo protocollo con l’amministrazione comunale, contenuto in una delibera approvata dalla Giunta su proposta della vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini, per finanziare le operazioni. I lavori dureranno fino alla fine del 2023. Nel frattempo i visitatori avranno l’opportunità di visitare il cantiere per vedere gli affreschi da vicino. La Cappella Brancacci è infatti aperta al pubblico quattro giorni la settimana: venerdì, sabato, lunedì, con orario 10-17, e la domenica con orario 13-17. Per ragioni di sicurezza gli accessi sono con prenotazione obbligatoria e non oltre 10 persone ogni 30 minuti. Ci sono anche visite guidate a cura di MUS.E (il lunedì, il venerdì e il sabato alle 10, 11, 12, 13:30, 14:30 e 15:30, e la domenica alle 13:30, 14:30 e 15:30). Per prenotare: 0552768224, bigliettimusei@comune.fi.it o cappellabrancacci@musefirenze.it. Martedì, mercoledì e giovedì resta chiusa al pubblico per consentire le attività di diagnostica che richiedono assenza di pubblico.

L’ultimo restauro della Cappella Brancacci risaliva agli anni Ottanta del Novecento. Nel novembre 2020 la cappella è stata sottoposta a un primo monitoraggio che mise in luce alcune criticità dal punto di vista della conservazione e la necessità di stabilizzare alcuni potenziali fenomeni di deterioramento presenti sui dipinti murali di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi (come distacchi dell’intonaco, localizzate perdite di coesione, depositi superficiali incoerenti) oltre ad eseguire un generale controllo sulla stabilità dell’intero ciclo pittorico. Successivamente ha avuto inizio il monitoraggio sullo stato di conservazione della cappella a cura della SABAP Firenze e del Cnr-Ispc in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure per indagare le cause di degrado. Grazie al cantiere già montato nella prima fase di lavoro è stato possibile svolgere una nuova campagna diagnostica a cura del Cnr-Ispc, più approfondita ed esaustiva di quella svolta negli anni Ottanta del Novecento, condotta con le più aggiornate tecniche e le migliori competenze disponibili sul panorama internazionale grazie alla collaborazione tra SABAP, Cnr-Ispc, UNIFI e OPD a cui spetta la progettazione e realizzazione dell’intervento conservativo vero e proprio. Le tecniche utilizzate, completamente non invasive, hanno permesso di conoscere approfonditamente i materiali utilizzati, le tecniche esecutive, le fenomenologie di alterazione o degrado e le cause che le hanno prodotte, informazioni indispensabili per una corretta pianificazione dell’intervento. Alla campagna diagnostica si è affiancato un modello per il monitoraggio di apparati decorativi complessi. Il rilievo dello stato di conservazione si è concentrato particolarmente sull’analisi dei distacchi di intonaco, che rappresentava il fenomeno più preoccupante e su cui intervenire con più urgenza. Le porzioni di intonaco classificate nel livello più grave sono state messe in sicurezza dai tecnici dell’Opificio delle Pietre Dure. È stato poi avviato un progetto, sempre in collaborazione con Cnr-Ispc, UNIFI, OPD e SABAP, per valutare le caratteristiche della malta impiegata nel precedente intervento, con l’obiettivo di stabilizzare i distacchi di intonaco.

In virtù dei risultati e delle evidenze emerse, questa seconda fase, consentirà inoltre di sperimentare l’applicazione delle malte compatibili con l’intonaco che, a partire da quelle utilizzate nell’intervento eseguito negli anni Ottanta e studiate nella prima tranche di lavoro, sono state riformulate, e che potranno essere impiegate nei consolidamenti delle parti di affreschi a rischio di distacco, come ad esempio alcune porzioni sulla parete destra nella scena dei due miracoli con san Pietro che risana lo storpio e Tabitha, entrambe dipinte da Masolino. Inoltre questa seconda fase di lavori consentirà di eseguire prove di pulitura sperimentando un gel innovativo formulato da ricercatori del CSGI presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Firenze, che permetterebbe di eseguire la pulitura delle superfici dipinte con maggiore facilità, senza effettuare un vero e proprio restauro, anche durante le campagne di manutenzione che il Comune di Firenze programmerà negli anni a venire.

Nell’ambito del progetto di valorizzazione della cappella Brancacci è stato siglato anche un accordo tra Cnr-Ispc e Comune di Firenze per proseguire l’attività di divulgazione e disseminazione, che ha visto tra i risultati principali la realizzazione del prototipo “Brancacci Point Of View”, esperienza Ibrida“ che ridà ”corpo“ e ”voce" al digitale, in un incontro empatico con il Patrimonio Culturale. BrancacciPOV è un prototipo di ricerca, basato sul framework open source Aton del Cnr-Ispc, che consente agli utenti in maniera collaborativa di esplorare la Cappella Brancacci, scambiando idee e opinioni alla scoperta delle storie che si celano dietro alle pitture di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi. Il prototipo estende così anche l’accessibilità del monumento a quanti non hanno la possibilità di muoversi per visitarlo fisicamente. Maggiori dettagli sulla prima versione sono disponibili al link http://brancaccipov.cnr.it/. Il nuovo accordo, consentirà al Cnr-Ispc di sviluppare una nuova versione dell’applicazione Brancacci POV. Per questo secondo prototipo, il Cnr-Ispc prevede di sviluppare ed ampliare la narrazione del complesso del Carmine e della Cappella Brancacci, con lo scopo di costruire e rafforzare un legame empatico ed emotivo con il monumento. La versione ibrida, fruibile anche interamente online, potrà servire come supporto alla visita guidata all’interno del monumento, a scuola, oppure si potranno creare visite virtuali guidate e multi-utente online.

“Proseguono importanti lavori di restauro conservativo e valorizzazione di un vero e proprio tesoro dell’arte rinascimentale e prosegue anche l’opportunità speciale di ammirarne da vicino la bellezza”, sottolinea la vicesindaca Alessia Bettini. “Ringraziamo il servizio Belle arti del Comune, i restauratori, i tecnici e la Fondazione Friends of Florence, ancora una volta al fianco della Brancacci così come di tantissime opere d’arte uniche della nostra città".

“Sulla Cappella Brancacci al Carmine continueranno a lavorare esperti restauratori, diagnosti, storici dell’arte e ricercatori”, afferma la Soprintendente Antonella Ranaldi. “Il progetto di ricerca, nato su iniziativa della Soprintendenza e del Comune di Firenze, è stato possibile grazie al sostegno di Friends of Florence, che colgo l’occasione di ringraziare. Gli esiti della prima fase conclusasi a giugno hanno incoraggiato a proseguire rinnovando gli impegni reciproci. Inizia la seconda fase di ricerche e indagini: un’occasione imperdibile. Salire sui ponteggi della cappella, permette una visione ravvicinata dei mirabili affreschi che hanno segnato un passaggio fondamentale dell’arte visiva del Quattrocento: a tu per tu con l’adorato Masaccio, ma anche a tu per tu con la Firenze del Quattrocento, qui ritratta, con l’opera di Masolino e poi con il completamento di Filippino Lippi. Se tanto è stato scritto sulla Cappella Brancacci, nuovi strumenti si offrono per approfondire le conoscenze sulle tecniche, la composizione dei colori, sui pentimenti e gli elementi perduti fino a monitorare lo stato di salute degli affreschi. Ed è quello che ci aspettiamo”.

“Continuare a sostenere il progetto di restauro conservativo e tutela della Cappella Brancacci per Friends of Florence è molto importante: è il modo che la Fondazione ha per assicurare alla fruizione futura gli affreschi di Masaccio, Masolino e Filippino Lippi”, sottolinea la Presidente Simonetta Brandolini d’Adda. “Per le evidenze emerse nel corso della prima fase, per la delicatezza di queste opere e per il loro attuale stato conservativo, abbiamo ritenuto indispensabile sostenere la prosecuzione dei lavori e dare al progetto quella continuità necessaria alla loro sicurezza e al loro futuro. Ringrazio a nome di Friends of Florence il Comune di Firenze, la Soprintendenza ABAP, l’Opificio delle Pietre Dure, il CNR, il Dipartimento di Chimica dell’Università degli Studi di Firenze e Jay Priztker Fund che ci affianca in questo progetto”.

Firenze, prosegue il restauro della Cappella Brancacci. Via alla seconda fase
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