Chi non ha mai sognato di entrare in un dipinto? In Belgio sono riusciti a far diventare il sogno una realtà: succede a Lovanio, dove attraverso un progetto di realtà virtuale permette agli utenti di entrare nell’Ultima cena, opera del 1464-1468 di Dieric Bouts (Haarlem, 1415 circa - Lovanio, 1475), conservata nella chiesa di San Pietro a Lovanio, nelle Fiandre, dove già a maggio era stato lanciato un progetto di realtà aumentata che aiutava ad approfondire il dipinto. Adesso invece è possibile camminarci dentro, e questo grazie alle lenti HoloLens 2.
Si tratta di un caschetto dotato di un computer in miniatura, che proietta immagini in 3D sulle lenti degli occhiali ad esso abbinati. Il visitatore continua a vedere l’ambiente circostante, ma l’immagine in 3D si sovrappone a quella reale, diventando parte integrante dell’esperienza. Le HoloLens 2 permettono così di attraversare l’Ultima cena e di vederla come se ci si trovasse nel dipinto stesso, analizzandolo nei minimi dettagli. Si apprezzano così piccoli scorci di una città del Quattrocento, probabilmente Lovanio, in una dimensione quasi familiare e quotidiana. È la prima volta che in Belgio un’attrazione culturale del Belgio utilizza questo tipo di dispositivo: si tratta di un progetto con il quale Lovanio, Capitale Europea dell’Innovazione 2020, si riconferma come una città all’avanguardia.
Gemma del Gotico brabantino, la Chiesa di San Pietro (qui un approfondimento sull’edificio) custodisce un secondo capolavoro di Bouts, il Trittico del martirio di sant’Erasmo, commissionato nello stesso periodo per lo stesso luogo dell’Ultima Cena, oltre a capolavori di Jan Borman e Rogier van der Weyden. Tutte queste opere sono oggi valorizzate grazie ai restauro degli ambienti interni della chiesa (che è quella per la quale furono realizzati), e grazie alla tecnologia delle HoloLens 2.
Ph. Credit Dirk Leemans
Fiandre, un progetto di realtà virtuale consente di camminare dentro un dipinto di Bouts |