Siena, il FAI sostiene il restauro della Madonna col Bambino del Sassetta


Grazie all’intervento del FAI, la Madonna col Bambino del Sassetta, conservata al Museo dell’Opera del Duomo di Siena, può essere restaurata.

Una Madonna col Bambino del Sassetta (Stefano di Giovanni; Cortona?, 1400 circa - Siena, 1450), uno dei maggiori pittori senesi del Quattrocento, sarà restaurata con un intervento promosso dalla delegazione di Siena del FAI - Fondo Ambiente Italiano, che ha raccolto i fondi necessari per le operazioni, e condotto dal restauratore Jacopo Carli sotto l’egida della Soprintendenza di Siena, Grosseto e Arezzo (direttore dei lavori sarà lo storico dell’arte Alessandro Bagnoli, attualmente tra i massimi esperti di pittura senese).

Il dipinto è conservato presso il Museo dell’Opera del Duomo di Siena: non si sa per chi fu realizzata questa Madonna col Bambino, ma si tratta quasi sicuramente di un’opera destinata alla devozione privata. A un certo punto della storia (non è dato sapere quando) l’opera arrivò alla pieve di San Giovanni Evangelista a Basciano (vicino a Monteriggioni, alle porte di Siena), dove fu catalogata nel 1862 da Francesco Brogi e attribuita a un altro importante pittore senese del XV secolo, Giovanni di Paolo (Siena, 1398 - 1482). Ad attribuirla al Sassetta fu, nel 1914, lo storico dell’arte e collezionista americano Frederick Mason Perkins, a lungo attivo in Italia e grande conoscitore dell’arte senese. Si pronunciarono a favore dell’attribuzione al Sassetta anche Raimond von Marle e Bernard Berenson, mentre John Pope Hennessy ed Enzo Carli la ritennero opera della sua bottega. A seguito della pulitura che il dipinto subì nel 1963 in vista di un’importante mostra sull’arte in Valdelsa tenutasi a Certaldo, Paolo Dal Poggetto e Roberto Longhi si schierarono a favore dell’attribuzione al maestro.

Il nuovo intervento, fortemente caldeggiato da Alessandro Bagnoli, riguarderà il consolidamento della struttura in legno e una nuova pulitura per ripristinare una corretta leggibilità dei colori a tempera (Jacopo Carli ha fatto sapere che l’intervento mira anche a ristabilire gli originali contrasti cromatici, che esalteranno la brillantezza delle figure e la raffinatezza delle decorazioni). “Oggi questa preziosa ‘reliquia’ pittorica”, ha dichiarato Bagnoli, “ha bisogno di un attento intervento conservativo della struttura lignea e di una leggera pulitura, che esalti la tenerezza della pittura a tempera e le numerose squisitezze nel fingere la veste serica della Madonna, il variopinto cuscino di stoffa operata e il pavimento a piastrelle in perfetto scorcio prospettico, usando le foglie d’oro del fondo, che sono opportunamente velate di colori traslucidi e finemente sgraffite, secondo quella raffinata procedura che era stata messa a punto da Simone Martini e portata alla perfezione da Gentile da Fabriano all’aprirsi del Quattrocento”.

Secondo Bagnoli, la Madonna è una delle opere più antiche del Sassetta ed è databile agli anni Trenta del Quattrocento: si tratterebbe di una tavola da collegare al polittico del Museo d’Arte Sacra di Cortona, dove la Madonna col Bambino presenta tratti simili a quella proveniente dalla chiesa di Basciano.

Siena, il FAI sostiene il restauro della Madonna col Bambino del Sassetta
Siena, il FAI sostiene il restauro della Madonna col Bambino del Sassetta


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