Dal 15 al 30 giugno 2023 la pala d’altare raffigurante San Girolamo e San Giuseppe con il sacerdote Clemente di Antonio Andrucci come donatore, opera del pittore rinascimentale lucchese Ansano, detto Sano, Ciampanti (1474-1532/35), è esposta da Moretti Fine Art, nella sede di 27 Avenue de la Costa a Monte-Carlo. Il capolavoro, dopo secoli trascorsi nell’oblio riservato di prestigiose collezioni private, è visibile al pubblico.
“Sano Ciampanti è la personalità artistica più interessante della Lucca rinascimentale. Si contraddistingue per originalità e sapienza pittorica” sottolinea Fabrizio Moretti. “Siamo di fronte a un artista, profondamente legato al suo territorio, il Filippino Lippi lucchese. Per questo sarebbe molto bello se la pala, che si contraddistingue anche per un eccezionale stato di conservazione, riuscisse a tornare a Lucca, dal quale Duomo proveniva”.
Si tratta di uno dei lavori giovanili più sorprendenti di Sano Ciampanti di cui, in Italia e a Lucca, si erano perse quasi completamente le tracce. Le ricerche d’archivio, condotte per conto della galleria, hanno recentemente risolto il mistero che lo riguardava. I documenti recuperati negli archivi della diocesi di Lucca hanno rivelato che il dipinto venne commissionato specificamente per la Cattedrale di San Martino di Lucca nel 1498. Il committente era un sacerdote, Clemente di Antonio Andrucci, che ora si può identificare con certezza nella figura inginocchiata e vestita di nero.
Originariamente l’opera era collocata sull’altare di San Pietro in Vincoli (a destra dell’altare maggiore), che faceva appunto riferimento alla cappellania dei Santi Girolamo e Giuseppe, rappresentati in primo piano accanto al donatore. La pala è rimasta nella Cattedrale fino all’importante intervento di riallestimento in stile vasariano del 1595. Se ne persero poi subito le tracce, fino a quando, a metà dell’Ottocento, entrò a far parte della prestigiosa collezione di dipinti del rinascimento italiano del reverendo Walter Davenport Bromley (1787-1862) a Wootton Hall nello Staffordshire, in Inghilterra.
Per l’opera di Ciampanti era cominciata una nuova vita, anche se trascorsa nel silenzio protetto di alcune prestigiose collezioni tra l’Inghilterra, la Germania, l’Austria e, infine, gli Stati Uniti dove ha fatto parte di una delle raccolte private di arte medievale e rinascimentale italiana più importanti al mondo.
Negli anni l’opera è stata attribuita anche ad Andrea del Verrocchio e al Maestro del Tondo Lathrop e le recenti ricerche sgombrano il campo da ogni dubbio.
La personalità di Sano Ciampanti ha incuriosito da sempre gli studiosi. Originariamente conosciuto come il Maestro di San Filippo, dal nome di un dipinto della piccola chiesa di San Filippo alle porte di Lucca, l’originalità e il virtuosismo diventano caratteristica fondamentale nelle sue opere quando l’artista combina elementi presenti nei lavori maturi dei principali pittori fiorentini della sua epoca, quali Botticelli, Ghirlandaio e Filippino Lippi, con una luminosità e una speciale attenzione ai dettagli che trova le sue radici nella pittura fiamminga.
Non è da sottovalutare la rarità della pala d’altare di Ciampanti, dal suo eccezionale stato di conservazione ai particolari relativi alla sua commissione che sono stati portati alla luce dalle recenti scoperte d’archivio. Ci si augura che la sua esposizione alla Moretti Fine Art porterà gli studiosi e il pubblico ad apprezzare di nuovo questo dipinto.
Orari di apertura: Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18. Ingresso libero.
Nell’immagine, un dettaglio del san Girolamo.
La pala ritrovata di Lucca è ora esposta a Monte-Carlo da Moretti Fine Art |