È stato attribuito a Gian Lorenzo Bernini (Napoli, 1598 - Roma, 1680) un teschio di marmo ritrovato nei depositi delle collezioni statali di Dresda (Germania) ed esposto da ieri alla mostra Bernini, der Papst und der Tod (“Bernini, il papa e la morte”) in corso fino al 5 settembre alla Gemäldegalerie della città tedesca. L’opera, un teschio a grandezza naturale, realizzato in marmo di Carrara, “è scolpito in modo così realistico che potrebbe essere scambiato per un vero teschio umano”, dicono gli organizzatori della mostra. Secondo la curatrice Claudia Kryza-Gersch, autrice della scoperta, si tratta del teschio commissionato a Bernini da papa Alessandro VII, al secolo Fabio Chigi, subito dopo la sua salita al soglio pontificio nel 1655, perché ogni giorno, dalla sua scrivania, gli ricordasse la caducità dell’esistenza.
Stando a ciò che sappiamo, dopo la morte di Alessandro VII il teschio rimase nelle collezioni di famiglia fino al 1728, anno in cui fu acquistato per il re Augusto II di Polonia, che fu anche duca e principe elettore di Sassonia. Il terzo decennio del Settecento sarebbe dunque il momento in cui il teschio arrivò a Dresda. Tra le opere era infatti inclusa “una celebre testa di Morto, opera del Cav[alie]r Bernini”. Secondo le ricerche di Kryza-Gersch, il teschio ora esposto alla Gemäldegalerie è proprio la “testa di Morto” citata nell’inventario di Augusto II. Il teschio figura anche in un dipinto di Guido Ubaldo Abbatini (del 1655/1656) che raffigura papa Alessandro VII assieme al teschio.
Per arrivare alla scoperta, Claudia Kryza-Gersch ha compiuto estese ricerche negli inventari dei Chigi e in quelli delle collezioni di Dresda, oltre a diverse altre fonti. La mostra si può anche visitare con un apposito tour online che è stato messo a disposizione sul sito della Gemäldegalerie di Dresda.
Il teschio di Bernini |
Il ritratto di Alessandro VII eseguito da Guido Ubaldo Abbatini |