Firenze, dopo 58 anni il capolavoro di Jacopo di Cione torna nella sua chiesa


Dopo 58 anni, a Firenze un capolavoro di Jacopo di Cione torna nella sua chiesa, quella dei Santi Apostoli e Biagio, grazie a un restauro finanziato da Friends of Florence.

Dopo un meticoloso restauro durato quattro anni, la pala d’altare raffigurante la Madonna della Neve, dipinta da Jacopo di Cione (Firenze, 1325 – 1399), è stata ricollocata nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio a Firenze. Questo restauro è stato possibile grazie al sostegno della fondazione Friends of Florence.

L’opera fu commissionata da Stoldo Altoviti nell’ultimo quarto del XIV secolo, in onore delle volontà del padre Bindo, che aveva fatto costruire una cappella nella chiesa. La pala, realizzata da Jacopo di Cione, un importante pittore fiorentino della seconda metà del Trecento, ha subito vari interventi di restauro nel corso dei secoli. Uno dei danni maggiori è stato causato da un attacco massiccio di insetti del legno, che ha gravemente compromesso le cornici e la predella, portando alla separazione della pala in tre scomparti.

Nel XVIII secolo, i tre pannelli furono ulteriormente danneggiati da una oltraggiosa resecatura della sommità dei tre pannelli e dalla ridoratura del fondo del pannello centrale, nascondendo le tracce originali della pittura. Durante l’alluvione del 1966, l’opera appariva assemblata in modo improprio, con la Madonna e il Bambino al centro e due sante, santa Teresa e santa Maria Maddalena dei Pazzi (così vennero identificate da Guido Carocci) ai lati, incorniciate singolarmente. Un restauro ai laboratori della Fortezza da Basso, concluso nel 1968, rimosse la pittura posticcia, recuperando gran parte della pittura originale, anche se molto lacunosa. Poi, nel 2008, uno studio valutò le dimensioni originarie del dipinto e propose una ricostruzione dell’insieme per operare una ricomposizione della pala secondo le corrette proporzioni, desunte dallo studio degli elementi.

Il progetto di restauro, iniziato nel 2020, ha visto la collaborazione di Jennifer Celani e Daniela Parenti, funzionarie della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze, e l’esecuzione da parte della restauratrice Lisa Venerosi Pesciolini. L’intervento ha richiesto un’accurata pulitura e smacchiatura della pittura, rivelando importanti frammenti di colore originale. Il restauro ha anche permesso di ricongiungere pittoricamente le campiture interrotte dalle lacune, restituendo leggibilità alle scene narrative.

Particolare attenzione è stata dedicata alla Madonna con il Bambino, con lo straordinario recupero del nastro dorato bulinato secondo l’incisione originaria e il riordino della centina che, attraverso il recupero della bulinatura e della dimensione del nastro dorato articolata in un disegno polilobato originariamente sul fondo oro, ha permesso di ristabilire la maestà originaria della figura. Le aree pittoriche non recuperabili sono state trattate con un fondo unitario della tonalità cromatica dominante, esaltando le isole di pittura originale ancora conservate.

L'opera restaurata
L’opera restaurata

L’analisi e la creazione di grafici e modellini in legno hanno permesso la valutazione delle soluzioni per la ricomposizione della pala. Il progetto ha previsto la ricostruzione della porzione inferiore della tavola centrale e della predella di sostegno, permettendo il riallineamento dei tre pannelli originali. Questo intervento ha rispettato la storia conservativa dell’opera e i limiti interpretativi imposti dai danni subiti nel tempo.

Dopo 58 anni di assenza, La Madonna della Neve torna dunque finalmente alla chiesa dei Santi Apostoli e Biagio, per la quale era stata originariamente concepita. Questo restauro non solo restituisce alla comunità un prezioso capolavoro della pittura fiorentina del Trecento, ma sottolinea anche l’importanza della conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico, resa possibile grazie alla dedizione e alla collaborazione di esperti e sostenitori.

“Finalmente possiamo tornare ad ammirare la pala d’altare raffigurante la Madonna della Neve di Jacopo di Cione nella chiesa dei Santi Apostoli e Biagio: siamo felici di aver sostenuto questo importante intervento che ha consentito, non soltanto di conservare l’opera, ma di ri-assemblarla con quel rigore scientifico necessario alla leggibilità nel suo complesso”, afferma Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente di Friends of Florence. “Ringrazio a nome di Friends of Florence Padre Nicola Tovagliari Parroco della Chiesa dei SS. Apostoli e Biagio che ci ha dato la possibilità di eseguire il lavoro, Jennifer Celani e Daniela Parenti funzionarie della Soprintendenza ABAP che hanno diretto e seguito il lavoro con grande attenzione e Lisa Venerosi Pesciolini la restauratrice che ha eseguito l’intervento insieme a Roberto Buda e al team di lavoro. Il nostro grazie più sentito va anche a Angela Lo Re, Francis O’Neill, Denise Monteleone, Jim Martin, la famiglia Fullerton, David Swensen, i nostri donatori che hanno reso possibile la realizzazione dell’intero progetto”.


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