Il Metropolitan Museum of Art ha ricevuto in dono un importante dipinto a olio su pietra realizzato dall’artista italiano cinquecentesco Francesco Salviati (Firenze, 1510 – Roma, 1563). Si tratta del primo grande dipinto su pietra a entrare nella collezione del museo. L’opera, donata dall’Assadour O. Tavitian Trust, raffigura il ritratto di Bindo Altoviti (1491–1557), potente banchiere fiorentino.
Nato a Roma, di origini fiorentine, Bindo Altoviti fu uno degli uomini più ricchi e influenti del suo tempo. Ha condotto una politica astuta di prestiti a papi, alla Repubblica di Venezia e a potenti d’Europa come re Enrico II di Francia. Capo della comunità fiorentina a Roma, mantenne una posizione neutrale nei confronti della famiglia Medici fino a quando non divenne un sostenitore del papa Paolo III Farnese. Dalla fine degli anni Quaranta del Cinquecento Bindo fu apertamente antimediceo, e nel 1554 fu definitivamente dichiarato ribelle da Cosimo I de’ Medici. Grande mecenate delle arti, Bindo si fede ritrarre in varie fasi della sua vita: da giovane intorno al 1512 da Raffaello, e diversi anni dopo da Francesco Salviati, nel 1549 in un busto in bronzo di Benvenuto Cellini.
“L’importanza artistica e la grandezza storica di questo dipinto non possono essere sopravvalutate”, ha dichiarato Max Hollein, Marina Kellen French Director del Met. “L’opera di Salviati è straordinaria, sia nell’aspetto materico, su marmo, sia nell’esecuzione pittorica. Il ritratto cattura brillantemente l’immensa ricchezza e la posizione sociale del soggetto, trasmettendo anche la sua natura audace, colta e indipendente. Siamo infinitamente grati per questo dono alle nostre collezioni”.
"Questo ritratto si aggiunge all’importante collezione di ritratti italiani del Cinquecento del Metropolitan Museum", ha commentato Stephan Wolohojian, John Pope-Hennessy Curator in carica del dipartimento dei dipinti europei. "È davvero un onore e un’emozione aggiungere questo straordinario dipinto a questa collezione. Gli artisti nella Roma del XVI secolo spesso dipingevano su ardesia. La pittura su pietra, invece, era incredibilmente rara. Non conosco nessun altro ritratto di questa grande dimensione su pietra del XVI secolo. Salviati tornò a Roma all’inizio degli anni Quaranta del Cinquecento dopo un lungo soggiorno nei centri artistici dell’Italia settentrionale, come Venezia e Bologna, e la ricchezza cromatica e l’opulenza materica di questo ritratto provengono da lì. È probabile che Bindo abbia chiamato un artista a ritrarlo su pietra in un modo non fiorentino come gesto di sfida contro i Medici".
Francesco de’ Rossi, meglio noto come Francesco Salviati, fu tra i pittori e disegnatori più famosi del XVI secolo. Era fiorentino di nascita, ma la sua carriera fu segnata da lunghi periodi trascorsi a Roma e nel nord Italia, soprattutto a Venezia e Bologna. Il suo stile è evidente nel suo ritratto naturalistico di Bindo, realizzato al culmine della carriera del banchiere. Salviati lo ha raffigurato con un cappello e un cappotto con pelliccia, appoggiato su morbidi cuscini rossi adornati da rifiniture dorate e nappe davanti a una tenda di velluto verde ricamata con motivi in seta satinata. L’attribuzione del ritratto è stata in passato contestata, ma ora il ritratto è attribuito con certezza al Salviati.
Immagine: Francesco Salviati, Ritratto di Bindo Altoviti, dettaglio (1545 circa; olio su pietra, 88 x 73 cm; New York, Metropolitan Museum of Art). Dono dell’Assadour O. Tavitian Trust.
Donato al Metropolitan Museum importante dipinto cinquecentesco su pietra di Francesco Salviati |