Vandalizzato un sito archeologico nel Finistère: si tratta della necropoli di Plougonvelin, in Bretagna, in cui negli anni Novanta era stata scoperta la presenza di una serie di sepolture risalenti all’età del Bronzo, e attualmente gli archeologi stanno lavorando per comprendere l’organizzazione funeraria della necropoli, la sua architettura e la parte antropologica. Gli scavi termineranno alla fine di dicembre e forse verranno svelati i misteri di questo sito.
Intanto però si sono verificati atti di vandalismo con l’intento di smantellare una fossa e di danneggiare un piccolo vaso. “Un atto di stupidità senza nome”, l’ha definito Claude Le Potier, direttore interregionale dell’Istituto nazionale per la ricerca archeologica preventiva, commentando il fatto avvenuto con Le Figaro. Le Potier ha anche presentato denuncia, ma ha rassicurato che sebbene “gli atti abbiano minato l’integrità del sito e il lavoro degli archeologi, questi non avranno però conseguenze irrimediabili sulla comprensione archeologica del sito”.
Inoltre ha sottolineato che “questo tipo di atti vandalici non avviene spesso, ma è impossibile impedire tutto, in particolare durante il fine settimana”, e ha aggiunto che “il sito è sicuro in quanto chiuso al pubblico, ma è delimitato solo da poche barriere e da nastro adesivo”, che rendono quindi possibile l’accesso a persone malintenzionate.
Generalmente i resti trovati negli scavi vengono raccolti e messi in sicurezza nei locali di Inrap, ma nel caso del piccolo vaso danneggiato, quest’ultimo era “un elemento associato all’architettura funeraria e l’intero studio e raccolta non erano stati ancora completati”, perciò il vaso non doveva essere spostato: conteneva offerte destinate al defunto.
Nell’immagine, la necropoli scoperta a Plougonvelin. Ph.Credit Inrap
Vandalizzato sito archeologico nel Finistère. Inrap: “Un atto di stupidità anonimo” |