Nel corso di uno scavo archeologico condotto nella Necropoli di Porta Sarno, nell’ambito del progetto di ricerca Investigating the Archaeology of Death in Pompeii, dall’Universitat de València in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei sotto la direzione scientifica di Llorenç Alapont, è emerso un rilievo funerario raffigurante un uomo e una donna, scolpiti a grandezza quasi naturale. L’opera faceva parte di una tomba monumentale situata nella necropoli di Porta Sarno.
Le due sculture ad alto rilievo sono state trasferite presso la Palestra Grande degli scavi, dove saranno sottoposte a restauro. I visitatori avranno l’opportunità di osservarne gli interventi di restauro dal vivo, poiché saranno eseguiti durante l’esposizione Essere donna nell’antica Pompei, che aprirà al pubblico il 16 aprile prossimo.
L’area oggetto di indagine fin dal luglio 2024 corrisponde a una zona già scavata negli anni Novanta, durante i lavori per la costruzione del doppio binario della Circumvesuviana. Gli scavi condotti nel 1998 avevano già rivelato oltre 50 sepolture a cremazione, contrassegnate da stele funerarie e da un imponente monumento ad arco. Le ricerche più recenti hanno invece portato alla luce una tomba monumentale costituita da un ampio muro con nicchie, sopra le quali spiccano due figure scolpite, una maschile e una femminile, forse una coppia di sposi.
Alcuni dettagli, in particolare gli accessori scolpiti indossati dalla donna, suggeriscono che possa trattarsi di una sacerdotessa di Cerere. La qualità dell’incisione e lo stile arcaizzante delle sculture fanno ipotizzare che il rilievo risalga al tardo periodo repubblicano.
“Questa campagna è un’occasione preziosa per ampliare le ricerche e le attività di valorizzazione nell’area fuori le mura di Pompei”, dichiara il Direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. “Grazie alla collaborazione con l’Università di Valencia, a cui dobbiamo anche la scoperta alcuni anni fa della Tomba di Marco Venerio Secundio nella stessa area, è stato possibile lavorare a un progetto multidisciplinare che ha visto nelle varie fasi il coinvolgimento di diverse professionalità tra i quali archeologi, architetti, restauratori, antropologi”.
Dettagli e approfondimenti relativi alle ipotesi di studio sono riportati nell’articolo a cura di Llorenç Alapont et al, oggi pubblicato sull’E-Journal degli scavi di Pompei https://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/
Foto di Alfio Giannotti.