Perù, dottorando svizzero scopre una rara pittura murale precolombiana


Un dottorando dell’Università di Friburgo, Sâm Ghavami, ha scoperto in Perù una rara pittura murale precolombiana che si riteneva perduta. Non conosciamo il significato dei dipinti.

Importante scoperta in Perù, nella provincia di Lambayeque, dove l’archeologo svizzero Sâm Ghavami, dottorando dell’Università di Friburgo, ha ritrovato una pittura murale preispanica, di trenta metri di lunghezza, che si riteneva scomparsa. L’opera, risalente a circa mille anni fa, è parte del tempio di Huaca Pintada, costruito dai Moche, civiltà andina che occupò l’area dal I all’VIII secolo. Si tratta di un’opera in ottime condizioni di conservazione: l’eccezionalità della scoperta sta proprio nel fatto che è molto difficile riportare alla luce pitture murali di età precolombiana conservate così bene.

Non si tratta però di una novità assoluta per gli studiosi: esistono infatti fotografie scattate all’inizio del Novecento che costituiscono le prime testimonianze su quest’opera. Furono scattate dall’etnologo tedesco Hans Heinrich Brüning, che però non pubblicò mai le fotografie (non ne sappiamo il motivo), e furono scoperte soltanto nel 1978 da un ricercatore americano, Richard Schaedel. Gli archeologi vennero quindi a sapere dell’esistenza di Huaca Pintada, ma nessuno è poi andato a sondare il sito, nella convinzione che non fosse più rimasto alcunché, anche perché, ha spiegato Ghavami, la zona dove si trova il tempio di Huaca Pintada è stata spesso oggetto di saccheggi da parte di trafficanti di antichità.

Le pitture, ha spiegato Ghavami, erano ricoperte di terra, e la scoperta ha richiesto quattro anni di lavoro, complicati anche dal fatto che il sito si trova in una proprietà privata e il proprietario non è sempre stato disponibile ad accogliere gli archeologi. L’intuizione decisiva è giunta da una vecchia fotografia delle pitture murali che Ghavami ha scoperto quest’anno e gli ha consentito di scoprire la probabile ubicazione dell’opera.

In origine, afferma l’archeologo, la parete dipinta presentava “una lunga processione di guerrieri finemente vestiti che si dirigevano verso una divinità centrale con tratti ornitomorfi, gli stessi attributi che in seguito sarebbero stati caratteristici dell’ascesa della cultura Lambayeque. Al di sopra di questi pannelli sono stati disegnati i meandri di un fiume che porta agli abitanti della valle la sua fertile acqua e i suoi numerosi pesci”. Secondo lo studioso, le pitture riuniscono gli elementi di due culture: i Lambayeque, che si svilupparono sulla costa settentrionale del Perù tra l’VIII e il XIV secolo, e i Moche.

Non conosciamo il significato dell’opera. Adesso però i risultati della scoperta saranno analizzati, i reperti catalogati e archiviati presso i depositi del Ministero della Cultura del Perù, e al Museo Brüning di Lambayeque si terrà una mostra sul tema.

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