L’ultimo lavoro di restauro ancora in corso nel Parco archeologico sommerso di Baia riguarda un pavimento di marmo formato da quadrati affiancati, ognuno dei quali con cerchi inscritti. Realizzato con la tecnica dell’opus sectile, era il pavimento della sala di ricevimento di una villa romana con ingresso a protiro. Oltre 250 metri quadri realizzati verso la fine dell’Impero romano, poco prima che il bradisismo dei Campi Flegrei portasse i resti sul fondo del mare.
Per realizzare il pavimento il proprietario della Villa utilizzò marmi di seconda mano, ovvero materiale di recupero, poiché si trattava di un’opera molto costosa a causa del disegno scelto dalla complessa geometria.
Il restauro attualmente in corso è condotto da CSR Restauro Beni Culturali e Naumacos Underwater Archaeology and Technology. “Una sfida nuova, molto complicata”, fanno sapere dal Parco, “a causa della estrema frammentarietà dei resti e della loro grande estensione”.
Foto di Edoardo Ruspantini