Dopo quarant’anni dalla sua prima scoperta, è riemerso nel Parco Archeologico Sommerso di Baia un antico mosaico con cornice ad onde, in tessere nere e rosa su fondo bianco, che decorava una stanza nel Portus Julius.
Il mosaico venne infatti rinvenuto per la prima volta quasi quarant’anni fa e diventò uno dei pezzi forti del Parco, riprodotto su guide e brochures. A causa poi delle variazioni del fondale, con la scomparsa della posidonia e l’aumento dei livelli di sabbia, se ne sono perse pian piano le tracce, scomparendo.
La notizia è stata data sui social del Parco Archeologico Sommerso di Baia e dal team del Centro Sub Campi Flegrei, aggiungendo che “le ricerche condotte da ormai un biennio su questo straordinario sito non solo ci hanno portato a riscoprirlo, ma ci stanno mostrando una sequenza di ambienti fino ad ora ignota di cui stiamo cercando di comprendere forma e funzione. Siamo di fronte alle prime costruzioni volute da Agrippa?”. Obiettivo per il 2023 sarà quindi accompagnarci tra questi spazi.
Il Portus Julius venne costruito nel 37 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa per volontà di Ottaviano e inizialmente aveva la funzione di base militare navale. Il porto romano venne riscoperto nel 1956 e grazie a foto aeree e a rilievi subacquei è stato evidenziato un complesso sommerso, di cui è stato rilevato il tracciato di una via che passa tra i resti di due file parallele di magazzini portuali, con alzati di murature in opera reticolata, intonaci, casseforme lignee, impianti idraulici e poi un edificio più vasto con un orientamento diverso da tutte le altre strutture, disposto obliquamente, con pavimenti a mosaico.
“Meraviglioso! È un mosaico intatto, sul fondale di Bacoli”, ha commentato entusiasta il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione. “Torna alla luce dopo quarant’anni. Un tesoro di Baia, la Pompei sott’acqua. Con cornice ad onde, in tessere nere e rosa su fondo bianco. Una riscoperta. Dopo che era rimasto coperto da sabbia e posidonia. Molto probabilmente, decorava una stanza nel Portus Julius. Le ricerche condotte dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei, ormai da un biennio, su questo straordinario sito non solo ci hanno portato a riscoprirlo, ci stanno mostrando una sequenza di ambienti fino ad ora ignota. E di cui si sta cercando di comprendere forma e funzione. Siamo una città ricca di enorme splendore. Ma il patrimonio più prezioso è lungo la costa, sott’acqua. La Città Sommersa di Baiae. La città d’epoca romana. Luogo di riposo, lusso e divertimento per gli uomini e le donne più potenti dell’Impero. Il Parco Archeologico più grande del Maditerraneo. Tra i più importanti al mondo. E continua a regalarci scoperte sensazionali. Ringrazio il direttore Fabio Pagano, e tutta la squadra. Insieme, facciamo splendere i Campi Flegrei. Un passo alla volta”.
Foto di Pasquale Vassallo.
Al Parco Archeologico Sommerso di Baia è riemerso dopo 40 anni un antico mosaico che sembrava perduto |