Nuovi ritrovamenti durante la nuova campagna di scavi in corso al Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala condotta dall’Università di Ginevra: i rinvenimenti riguardano la topografia e l’urbanistica della città punico-ellenistica e romana.
Condotte dall’archeologa Alessia Mistretta, le indagini hanno fatto scoprire uno stenopo: un incrocio con la Plateia orientata in senso Est/Ovest che era stata rinvenuta nel corso degli scavi del 2017 condotti dalla stessa archeologa insieme a Lorenz Baumer; si tratta quindi di un ritrovamento che aggiunge nuovi e significativi elementi di conoscenza all’impianto dell’antica struttura urbana.
È stata inoltre rinvenuta, nell’ampliamento dello scavo, parte di una poderosa struttura in blocchi di uguale altezza e dimensioni relativa a un’area di culto che, secondo l’ipotesi della stessa archeologa, che sta conducendo le indagini, doveva rappresentare il primo sacello punico della città cartaginese.
Lo scavo è stato avviato a inizio settembre con l’obiettivo di completare e mettere in luce il modulo planimetrico di uno degli isolati della colonia punico-ellenistica dell’antica città.
“Questa stagione”, ha commentato l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, “continua a dare importanti risultati per la quantità e qualità delle scoperte effettuate in tutta la Sicilia e ci rafforza nella consapevolezza che il potenziamento dell’attività di ricerca sia un elemento di prioritaria importanza nella conoscenza dei territori e nell’attività di valorizzazione culturale dell’isola”.
Le campagne di scavi, condotte nel 2017 da Lorenz Baumer e Alessia Mistretta, avevano rinvenuto uno degli assi viari di età tardo-imperiale, una nuova Plateia orientata in senso Est/Ovest, realizzata con basole regolari e perfettamente conservate oltre a un monumentale complesso edilizio articolato su due livelli e composto da almeno sei ambienti serviti da un sistema di canalizzazione che sembra essere in uso almeno a partire dal periodo tardo-repubblicano (40-20 a.C.).
La campagna portata avanti dall’Unità di Archeologia Classica dell’Università di Ginevra è una delle due campagne di indagini in corso in questi giorni a Marsala; l’altra è condotta dalle Università di Amburgo e di Palermo e mira alla realizzazione della ‘Carta archeologica di Lilibeo’, finalizzata alla ricostruzione dettagliata dell’abitato e delle vaste necropoli della città antica: uno strumento di indagine importante non solo per gli archeologi, ma anche per le istituzioni e i professionisti che devono effettuare interventi di manutenzione e progettazione all’interno del centro storico. Quest’ultima, coordinata da Martina Seifert dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Amburgo, Antonella Mandruzzato del Dipartimento Culture e Società e Mauro Lo Brutto del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, si occupa di portare avanti il rilievo della necropoli monumentale di Via del Fante e dei resti della Domus di Via delle Ninfe. Per la realizzazione dell’impresa si stanno utilizzando tecniche di rilievo topografico integrate con rilievi aerofotogrammetrici eseguiti con l’uso di un ‘drone’ (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) e di laser scanner che consentono la ricostruzione tridimensionale di alcuni contesti monumentali.
“La ripresa delle campagne di scavo del Projet Lilybée all’interno dell’area del Parco con i lusinghieri risultati sin qui ottenuti”, afferma la direttrice del Parco archeologico Lilibeo, Anna Maria Parrinello, “è motivo di grande entusiasmo e riporta l’attenzione del mondo scientifico sul nostro territorio. Inoltre, la campagna di rilievi per la realizzazione della Carta Archeologica segna l’inizio delle ricerche nell’area urbana, mentre il rilevamento delle emergenze presenti nell’area del Capo Boeo è stato effettuato durante le precedenti missioni, dal 2017. Un obiettivo ambizioso e importante per rendere maggiormente intellegibile il nostro territorio”.
Sicilia, gli scavi portano alla luce elementi urbanistici dell'antica città punico-ellenistica di Lilibeo-Marsala |