Un piccolo monile in vetro, dai colori vividi – verde, bianco e rosso – raffigurante una maschera teatrale: forse sfuggito a una spettatrice di duemila anni fa, è oggi uno dei simboli più affascinanti dell’ultima campagna di scavi nel Teatro romano di Claterna, nel territorio comunale di Ozzano dell’Emilia (Bologna). Un oggetto che racchiude in sé l’essenza della vita quotidiana dell’antica città, e che ha riacceso l’attenzione su un sito straordinario, situato lungo la via Emilia, tra Bologna e Imola.
Il Teatro, risalente all’età augustea (fine I secolo a.C. – inizi I secolo d.C.), è stato finalmente restituito nella sua interezza alla collettività, grazie agli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bologna, avviati nel 2023 con un finanziamento iniziale di 450 mila euro da parte del Ministero della Cultura. Un impegno che oggi si rafforza con l’annuncio, da parte del Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, di un nuovo stanziamento da 2 milioni e 200 mila euro per il triennio 2025-2027, di cui 600 mila destinati proprio al Teatro romano.
«Il sito di Claterna non smette di stupirci e chissà quante sorprese ci riserva ancora”, ha dichiarato Borgonzoni nel corso dell’incontro pubblico tenutosi ad Ozzano dell’Emilia. Gli importanti investimenti fatti per recuperarne e valorizzarne lo straordinario potenziale evidenziano la fiducia che il MiC ripone in un bene che ha tutte le caratteristiche per diventare un attrattore di richiamo internazionale, determinante per il potenziamento del territorio in chiave culturale e turistica. Un’attenzione che rimane alta. Nuovi fondi in arrivo tra quest’anno e il 2027 per complessivi 2 milioni e 200 mila euro ci permetteranno di restituire alla comunità un luogo ricco di memoria e di realizzare progetti pensati per far sì che il pubblico sia sempre più coinvolto: l’obiettivo è quello di ospitare nel Teatro spettacoli dal vivo a partire già dall’estate 2027 anche mediante l’utilizzo di strutture removibili in legno”.
Claterna è oggi la città romana non più abitata più estesa del Nord Italia, con una superficie di circa 18 ettari. Il Teatro si trova nella zona settentrionale della città, dedicata agli edifici pubblici, in prossimità della piazza del foro. Già individuato tra il 2017 e il 2019 grazie a foto aeree e indagini limitate, il monumento è stato oggetto di una campagna di scavo sistematica solo a partire dal 2023.
I risultati sono stati sorprendenti: è emersa una cavea del diametro di 64 metri, con una capienza stimata fino a 2.500 spettatori. Il teatro, ha spiegato la Soprintendente Francesca Tomba,“si presenta conservato nella sua complessità, anche se molte pietre delle gradinate e parti delle murature sono state asportate fin dall’età tardoantica per ricavarne materiale da costruzione. E a proposito di conservazione, le quinte del Teatro di Claterna sono tra quelle che meglio si sono mantenute tra i teatri di età imperiale in Italia. Dal Teatro sono stati recuperati numerosi frammenti di elementi architettonici, lastre pavimentali e parietali in marmo e pietra che costituivano la decorazione del monumento. Con i prossimi finanziamenti 2025-2027 di 600 mila euro diventerà l’unico teatro nel territorio regionale completamente visibile e fruibile a cielo aperto”.
Tra i reperti recuperati, oltre al gioiello in vetro, spiccano frammenti architettonici, lastre pavimentali e parietali in marmo e pietra, che facevano parte dell’apparato decorativo dell’edificio. L’intervento di valorizzazione prevede, oltre alla fruizione completa del Teatro a cielo aperto, anche una serie di attività destinate alla divulgazione e alla partecipazione del pubblico, in particolare attraverso eventi dal vivo.
Il Teatro non è però l’unico tesoro di Claterna. Accanto ad esso si estende una città intera ancora da esplorare, con strade, impianti termali, il foro, la Domus dei Mosaici e la cosiddetta Casa Rossa. Nell’area sono state rinvenute anche collezioni di monete in argento e bronzo, gemme colorate dedicate a varie divinità e resti che attestano i rapporti privilegiati con Roma e la rilevanza commerciale del sito.
Dal 2018 a oggi, il Ministero della Cultura ha investito quasi 1,4 milioni di euro nell’area di Claterna e nella vicina necropoli di via Sant’Andrea. Con il nuovo finanziamento, la cifra complessiva sale a oltre 3,6 milioni di euro. Il piano per il triennio 2025-2027 prevede, oltre ai 600 mila euro destinati al Teatro, ulteriori 400 mila per la Domus dei Mosaici e 1,2 milioni per la Casa Rossa.
L’area archeologica di Claterna rappresenta oggi un punto di riferimento per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano. La possibilità di restituire vita a un luogo che da secoli giaceva sotto terra è un’opportunità non solo per gli studiosi, ma anche per i cittadini e i visitatori che potranno conoscere la quotidianità di un’antica città romana, riscoperta un frammento alla volta.