A Napoli importanti scoperte archeologiche alla Villa Floridiana durante i recenti lavori di restauro e consolidamento delle antiche Grotte a finte rovine situate nella villa nel cuore del quartiere Vomero a Napoli. Le grotte, che risalgono al XIX secolo e costituiscono un’importante testimonianza dell’architettura paesaggistica dell’epoca, hanno rappresentato il fulcro di un ambizioso progetto di ricerca condotto nell’ambito del NesIS (Neapolis Information System). Il progetto, guidato dai professori Marco Giglio e Gianluca Soricelli, con la collaborazione della Direzione regionale Musei della Campania e degli studenti dell’Università di Napoli “L’Orientale”, si proponeva di mappare e documentare le antiche vestigia romane presenti nell’area occidentale della città partenopea.
Durante le fasi preliminari di pulizia e consolidamento delle murature, necessarie per consentire l’esecuzione di rilievi laser scanner ad alta precisione, sono emerse due distintive fasi di costruzione delle grotte. La prima fase, risalente al I secolo d.C., ha visto la scoperta di una serie di pilastri realizzati con blocchetti di tufo disposti in opera vittata. Tra i reperti più significativi, è stato rinvenuto un frammento di rivestimento in cocciopesto, testimonianza tangibile dell’antica arte decorativa dell’epoca romana. La successiva fase di trasformazione delle strutture, avvenuta in un periodo successivo, ha visto i pilastri originari integrati in una sorta di “finto rudere”. In questa fase, i pilastri sono stati raddoppiati utilizzando blocchetti di tufo, mentre le pareti sono state rivestite con pietra lavica e intonaco in finta opera reticolata, conferendo alle grotte un suggestivo aspetto di rovine antiche.
Durante i lavori di restauro, sono state inoltre individuate porzioni di rivestimento ottocentesco in pietra lavica, aggiunte in epoche successive per conferire un ulteriore fascino alle grotte. Tra i reperti ceramici rinvenuti durante le operazioni di pulizia, spiccano frammenti di sigillata africana e anfore, che testimoniano l’intensa attività commerciale e culturale che caratterizzava l’antica Napoli. Terminati i lavori di messa in sicurezza e consolidamento delle grotte, l’attenzione si sposterà sulla documentazione e valorizzazione del complesso archeologico. A tal fine, è prevista la realizzazione di rilievi tridimensionali ad alta definizione, fotogrammetrici e un virtual tour delle grotte, curati dalla professoressa Angela Bosco e dal dottor Rosario Valentini dell’Università di Napoli “L’Orientale”.
Le scoperte archeologiche effettuate durante i lavori di restauro delle Grotte della Villa Floridiana rappresentano un importante contributo alla conoscenza del passato romano della città di Napoli, confermando il suo ruolo centrale nel panorama archeologico italiano.
“Queste scoperte archeologiche”, dichiara il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, “arricchiscono la conoscenza del quartiere Vomero in Età romana e offrono nuovi spunti di ricerca per ricostruire la storia della città e le forme di occupazione della fascia collinare occidentale di Napoli. In pochi mesi, con grande impegno, siamo riusciti a dare decoro alla Villa Floridiana. Mi sono recato personalmente più volte a verificare lo stato di avanzamento delle opere e altro faremo affinché questo luogo torni allo splendore che merita
“L’intensa attività di lavori di messa in sicurezza, restauro e valorizzazione della Floridiana, iniziata lo scorso ottobre”, sottolinea il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna, “è stata accompagnata sin da subito da un importante progetto di ricerca volto a conoscere la storia e la topografia del luogo in età antica. Grazie alla collaborazione con le Università Orientale e del Molise, sono già emersi nuovi importanti dati che documentano la probabile presenza di una villa romana, i cui resti sono stati riutilizzati in parte per la realizzazione delle ‘Grotte a finte rovine’ del giardino ottocentesco (1817-1819) progettate dall’architetto Antonio Niccolini. Una nuova stagione per uno dei più bei giardini storici d’Italia, caratterizzata da un approccio che coniuga conoscenza, manutenzione, restauro e fruizione per rendere questo luogo sempre più aperto e accessibile alla comunità e al pubblico in aumento”.
Napoli, importanti scoperte archeologiche agli scavi di Villa Floridiana |