A fine anno è tempo di classifiche, e come da tradizione cominciamo i nostri “best of” con le dieci scoperte archeologiche più interessanti, discusse e significative del 2023. Ecco quali sono state secondo la selezione della redazione di Finestre sull’Arte, in ordine cronologico.
È stata scoperta in Norvegia la pietra runica più antica del mondo: si intende per “pietra runica” una pietra con incise iscrizioni in caratteri runici, antico alfabeto delle popolazioni germaniche. La scoperta risale all’autunno del 2021 ma la notizia è stata data solo a gennaio 2023, in vista di una mostra al Museo di Storia Culturale di Oslo. La pietra è stata scoperta in una necropoli nei pressi del lago Tyrifjorden, nel territorio della cittadina di Ringerike, durante uno scavo archeologico eseguito dallo stesso Museo di Storia Culturale nell’ambito di un progetto di sviluppo infrastrutturale di strade e ferrovie tra le città di Sandvika e Hønefoss. Leggi qui la storia completa.
A febbraio è stata fatta una preziosa scoperta negli scavi della Metro C di Roma: nei pressi della stazione di Porta Metronia, non lontano dal Colosseo, è stato infatti ritrovato un rarissimo vetro dorato con la dea Roma, ovvero la personificazione dell’antica città. Già non accade spesso di ritrovare un reperto in vetro in buono stato di conservazione, ma un vetro dorato con il ritratto della dea Roma è finora un caso unico, il primo documentato. Leggi qui la storia completa.
Nonostante la precaria situazione in Sudan, a marzo (ma la notizia è stata data solo a inizio aprile) una équipe di archeologi polacchi del Polish Centre of Mediterranean Archaeology dell’Università di Varsavia ha fatto una scoperta importante nel sito di Dongola (Tungul in antico nubiano), la capitale della Makuria, uno dei più importanti stati africani medievali. Gli archeologi Lorenzo De Lellis e Maciej Wyżgoł si sono infatti imbattuti inaspettatamente in un enigmatico complesso di stanze fatte di mattoni essiccati al sole, i cui interni erano ricoperti da scene figurative ritenute uniche per l’arte cristiana. La scoperta è stata fatta durante l’esplorazione di case risalenti al periodo Funj (XVI-XIX secolo). Con sorpresa dei ricercatori, sotto il pavimento di una delle case c’era un’apertura che conduceva a una piccola camera, le cui pareti erano decorate con rappresentazioni uniche. I dipinti al suo interno mostravano la Madonna, Cristo, nonché una scena raffigurante un re nubiano, ancora Cristo e l’arcangelo Michele. Leggi qui la storia completa.
A Londra sono stati ritrovati i resti di un mausoleo romano in ottimo stato di conservazione: secondo l’équipe del Museum of London Archaeology (MOLA) a cui va attribuito il merito della scoperta, si tratta di un ritrovamento “incredibilmente raro”. Il mausoleo è stato scoperto nel sito di The Liberty of Southwark, esattamente dove nel febbraio del 2022 sono stati rinvenuti alcuni dei mosaici romani più grandi mai trovati a Londra. Del mausoleo sono state ritrovate le pareti oltre ad alcuni pavimenti interni, tra cui un mosaico circondato da un podio sul quale erano poste le sepolture. Si tratta, spiega il MOLA che ha condotto lo scavo per conto di Landsec e Transport for London (TfL), del mausoleo romano più intatto mai scoperto in Gran Bretagna. Leggi qui la storia completa.
Ad Agrigento, nella Valle dei Templi, è stato rinvenuto un ricco deposito votivo composto da almeno una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa. Gli oggetti sono stati trovati nella Casa VII b, che costituisce parte del complesso abitativo a nord del tempio di Giunone. La campagna è interamente finanziata e sostenuta dalla Regione Siciliana attraverso il Parco archeologico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta, ed è guidata dall’archeologa Maria Concetta Parello. Leggi qui la storia completa.
È stata scoperta nel mese di ottobre, all’interno di terreni coltivati nel Comune di Giugliano in Campania (Napoli), nell’ambito del programma di lavori condotti da Acqua Campania per il “Completamento e adeguamento del sistema di alimentazione idrica dell’area Flegreo Domitiana”, la Tomba del Cerbero: una tomba a camera, inviolata e in perfetto stato di conservazione. La camera sepolcrale presenta il soffitto e le pareti affrescate, in perfetto stato di conservazione, con scene mitologiche, Ittiocentauri che sorreggono un clipeo sulla parete frontale, festoni che girano tutt’intorno la camera, e rappresentazioni figurate. Leggi qui la storia completa.
Nell’ambito di un progetto frutto di una collaborazione tra l’Università di Istanbul e l’Istituto Archeologico Germanico (un progetto mirato a fare luce sulla preistoria della Turchia), sono state fatte scoperte molto importanti su scala mondiale: sono state rinvenute sculture umane e animali. Sono state infatti scoperte delle statue antiche tra cui statue umane e, incredibile a dirsi, una statua a grandezza naturale di un cinghiale in pietra calcarea, bianchissimo. Leggi qui la storia completa.
Eccezionale scoperta archeologica a novembre in Sardegna: nel mare della costa nord-est dell’isola, nel territorio comunale di Arzachena, è stato infatti scoperto un ricco deposito di follis, antiche monete in bronzo introdotte verso il 294 con la riforma monetaria dell’imperatore Diocleziano, risalente alla prima metà del IV secolo dopo Cristo. Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo si aggirerebbe tra i 30.000 e i 50.000 esemplari. Leggi qui la storia completa.
A novembre emerge una nuova, importante scoperta dallo scavo del Santuario di San Casciano dei Bagni (Siena), lo stesso degli ormai famosi bronzi scoperti esattamente un anno fa. È stato rinvenuto infatti un Apollo giovinetto in marmo di circa due metri, raffigurato mentre è intenti a cacciare una lucertola, copia da un originale in bronzo di Prassitele (il cosiddetto “Apollo sauroctono”, cioè “Apollo uccisore della lucertola”). L’opera è stata trovata assieme a un particolarissimo donario in pietra con un’iscrizione bilingue e a molti oggetti in bronzo, terracotta e cristallo da cui gli esperti pensano di ricavare importanti informazioni sulla vita del santuario. Leggi qui la storia completa.
Straordinaria scoperta nel cuore di Roma. Il Parco archeologico del Colosseo, nell’ambito di un progetto di studio e ricerca, ha infatti riportato alla luce alcuni ambienti di una lussuosa domus di età tardo repubblicana, di cui erano state scavate alcune strutture murarie nel 2018, e un tempo esistente esattamente nell’area in cui, in età augustea, vennero costruiti gli Horrea Agrippiana, i celebri magazzini lungo il vicus Tuscus (strada commerciale che collegava il porto fluviale sul Tevere e il Foro Romano) costruiti dal genero di Augusto, Marco Vipsanio Agrippa. Leggi qui la storia completa.