La laguna di Venezia rivela un allevamento per le ostriche romano sommerso


Una ricerca dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha portato alla luce un ostriarium romano, nel sito sommerso di Lio Piccolo, ovvero un allevamento di ostriche del I secolo d.C. L’esposizione al Museo di Storia Naturale di Venezia svela la storia della laguna pre-Venezia.

Nel cuore della laguna veneta, un’area sommersa ha svelato uno segreto: una vasca in mattoni e legno contenente circa 300 gusci di ostriche, risalente al I secolo d.C. La scoperta, avvenuta nella località Lio Piccolo di Cavallino-Treporti, si configura come un unicum nel panorama archeologico italiano e offre una nuova chiave di lettura della laguna prima di Venezia. Il sito archeologico, datato grazie a sofisticate analisi scientifiche, appare come un vivarium, o per meglio dire un ostriarium, ovvero una struttura destinata al mantenimento delle ostriche prima del consumo, un’antica forma di allevamento di molluschi che si inserisce perfettamente nel contesto delle ville marittime romane.

L’indagine subacquea avviata nel 2021 dall’Università Ca’ Foscari di Venezia ha fatto emergere evidenti tracce di una villa romana che rivela la relazione tra la città di Venezia e l’ambiente naturale della laguna, tanto cara agli abitanti di epoca romana. La scoperta si inserisce in un progetto di ricerca che ha visto la partecipazione di archeologi, biologi, geologi e altri esperti, in un’operazione scientifica interdisciplinare volta a studiare la natura e la biodiversità della laguna, nonché il rapporto secolare tra l’uomo e questo fragile ecosistema.

I resti del vivarium romano
I resti del vivarium romano
I resti del vivarium romano
I resti del vivarium romano

Il Museo di Storia Naturale di Venezia, con la curatela di Carlo Beltrame e Elisa Costa, ha deciso di dedicare un’esposizione alla scoperta, dal 16 aprile al 2 novembre 2025, unendo la presentazione dei reperti, delle immagini e dei video delle operazioni di scavo, e un modello tridimensionale del sito sommerso. L’allestimento intende coinvolgere il pubblico in un’esperienza di scoperta e comprensione della storia della laguna attraverso una nuova lente scientifica e storica. Il sito di Lio Piccolo era stato segnalato nel 1988 da Ernesto Canal, il quale aveva ipotizzato la presenza di una villa romana. L’area è stata oggetto di indagini che hanno rivelato non solo una vasca per l’allevamento delle ostriche, ma anche importanti tracce di un complesso residenziale: fondazioni in mattoni, un intrico di pali di quercia, frammenti di affreschi, tessere di mosaico e lastre di marmo pregiato che testimoniano la raffinatezza della villa. La sua costruzione risale probabilmente alla metà del I secolo d.C., un’epoca di grande sviluppo per la civiltà romana. Tra i reperti, una gemma preziosa trovata in prossimità del vivarium sembra appartenere a una persona benestante, probabilmente il proprietario della villa o una delle sue frequentatrici.

Il modello 3d del sito sommerso
Il modello 3d del sito sommerso
La gemma preziosa ritrovata
La gemma preziosa ritrovata
I materiali ritrovati presso il vivarium sommerso
I materiali ritrovati presso il vivarium sommerso

La scoperta offre una nuova prospettiva sul modo in cui i romani interagivano con l’ambiente lagunare, un ecosistema che oggi appare più fragile che mai, ma che un tempo era un punto nevralgico per l’economia e la vita quotidiana delle città che vi si affacciavano. Le ostriche, in particolare, erano un alimento prelibato e molto richiesto, tanto che venivano allevate in strutture apposite come l’ostriarium di Lio Piccolo. La struttura, oltre a servire per la conservazione dei molluschi, potrebbe aver avuto anche una funzione di mercato, per la vendita o il consumo diretto. Il Museo di Storia Naturale di Venezia ha voluto rendere accessibili queste conoscenze ad un pubblico più ampio, con l’obiettivo di sensibilizzare sulla necessità di tutelare la laguna e preservarne la biodiversità. Il museo, che da sempre svolge un importante ruolo di documentazione scientifica della natura e delle trasformazioni dell’ambiente lagunare, prosegue il suo impegno attraverso una serie di attività divulgative, tra cui conferenze, mostre e incontri, per coinvolgere la comunità nella riflessione sul passato e sul futuro della laguna di Venezia.

La ricerca, che è stata finanziata dall’Università Ca’ Foscari, dal Comune di Cavallino-Treporti, dal progetto CHANGES PNRR e da altre importanti collaborazioni scientifiche, testimonia il valore di un approccio integrato alla ricerca, che coinvolge università, istituzioni locali e nazionali, per restituire alla collettività un patrimonio di conoscenze che arricchisce la comprensione di come l’uomo ha interagito con l’ambiente lagunare nel corso dei secoli.


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