Inghilterra, importante scoperta: un mosaico romano del V secolo potrebbe riscrivere la storia


In Inghilterra è stato scoperto un mosaico romano del V secolo: secondo gli studiosi è di enorme rilevanza perché potrebbe far riscrivere la storia della Britannia romana.

In Inghilterra è stata fatta una scoperta che potrebbe in parte riscrivere la storia della Gran Bretagna dopo la fine del dominio romano: in una villa romana nel Gloucestershire (per la precisione nell’area dei Cotswolds, nel villaggio di Chedworth) è stato trovato un mosaico datato, col metodo del carbonio14 e a seguito di un’analisi tecnica e stilistica, al V secolo dopo Cristo. Si tratta del primo mosaico romano di quell’epoca rinvenuto in terra inglese, e la scoperta è importantissima perché rivela che la cultura romana sopravvisse anche dopo la fine del dominio dei romani sulla Gran Bretagna (l’Impero infatti abbandonò la Britannia nel 410, e alla dominazione romana si sostituì quella delle popolazioni germaniche, ovvero gli angli, i sassoni, gli juti, i frisoni, che invasero l’isola verso la metà del quinto secolo).

La villa romana di Chedworth è una delle più grandi e meglio conservate della Gran Bretagna: ci sono trentacinque stanze e diversi mosaici, anche se tutti quelli rinvenuti finora erano più antichi. La scoperta di questo mosaico, rivela il National Trust, ovvero l’ente che gestisce il sito archeologico, era inaspettata anche per gli studiosi, e ha permesso di comprendere che la vita sofisticata dei romani continuò anche dopo che la Britannia smise di esser parte dell’Impero romano (si credeva invece che, dopo la crisi economica della fine del IV secolo, le città e le ville fossero state abbandonate). Il lavoro che ha portato a questa scoperta è cominciato nel 2012 ed è parte di un progetto di sei anni, che ha fatto nuova luce sulla villa di Chedworth e sulla storia dei romani nell’Inghilterra sud-occidentale.

“Il V secolo”, spiega Martin Papworth, archeologo del National Trust, “è un’epoca che segna l’inizio del periodo sub-romano, a cui spesso si dà il nome di ‘secoli bui’, epoca della quale sopravvivono pochi documenti e per la quale le evidenze archeologiche sono scarse. Dopo quasi quattrocento anni, Roma perse la Gran Bretagna, e diverse unità dell’esercito e membri della società civile persero il lavoro, oppure il governo centrale non pagò più i loro salari, oppure ancora non furono più pagati in denaro. Questa situazione produsse declino, così l’artigianato e il comparto dei servizi non furono più sostenibili. Si pensava che la gran parte della popolazione si fosse dedicata all’agricoltura di sussistenza per sopravvivere, e che, dopo il ritiro di Roma, il sistema amministrativo della Britannia si fosse frammentato in una serie di feudi locali. Quello che è emozionante della datazione del mosaico di Chedworth è che si tratta della prova che il declino fu più graduale. La creazione di una nuova stanza e la posa di un nuovo pavimento suggeriscono che la ricchezza e l’industria del mosaico sopravvissero per altri cinquant’anni rispetto a quanto si pensava".

Il mosaico, che si adatta perfettamente allo spazio della stanza in cui è stato rinvenuto, presenta anche un disegno raffinato: il bordo esterno mostra una serie di cerchi ghiglioscinati e decorati con fiori e nodi (l’interno invece è troppo rovinato per capire cosa raffigurasse). Si tratta però anche di un’opera di qualità inferiore rispetto a quella dei mosaici delle altre camere, che sono invece databili al tardo V secolo: ci sono anche diversi errori nella trama, segno del fatto che, dopo la fine del dominio romano, l’industria del mosaico avesse perso in competenze e qualità.

“È interessante cercare di capire perché i proprietari dela villa di Chedworth avessero continuato ad avere un alto tenore di vita anche nel V secolo”, si domanda Papworth. “Sembra che nell’Inghilterra occidentale la vita romanizzata sia continuata per un certo tempo. Le ville romane più grandi e più riccamente decorate sono state trovate nella campagna attorno a Cirencester, che è a circa 10 chilometri da Chedworth. Alla fine del IV secolo, Cirencester era la seconda più grande città della Britannia romana dopo Londra, e diventò capitale di una provincia a sé, chiamata Britannia Prima. La ricchezza di molte sfarzose ville che circondavano il capoluogo della provincia sorpassa quella di tanti altri gruppi di ville trovati nel resto della Gran Bretagna. Forse questo territorio si trovava in un’area più protetta, riparata dalle incursioni ostili che giungevano dalle coste. Abbiamo trovato anche alcune ceramiche africane e palestinesi del V-VI secolo tra le rovine della villa di Chedworth, e anch’esse sono indice dell’alto status di chi abitava la villa a quel tempo. Resti di ceramiche simili sono stati trovati anche in altre ville dell’area, e questi ritrovamenti suggeriscono pertanto che Chedworth non fosse l’unica villa sopravvissuta durante i tempi tribolati del V secolo”.

“Mi sto ancora riprendendo dallo shock di questa datazione”, dichiara Stephen Cosh, archeologo specializzato in mosaici romani su suolo britannico. “In questa zona ci sono dei mosaici romani molto tardi, e finora l’archeologia aveva potuto affermare che fossero più tardi di una certa data, ma non quanto fossero più tardi. E nessuno si aspettava che questi potessero avere una simile datazione. Ora sarà importante condurre ricerche su altri siti nella regione per capire se possiamo dimostrare che opere simili siano continuate anche in altre ville che furono abitate anche nel V secolo. Ma non ci sono dubbi sul fatto che la scoperta di Chedworth abbia un significato enorme: è tremendamente emozionante”.

Il mosaico adesso è stato di nuovo ricoperto di terra per proteggerlo dalle intemperie. Il National Trust ora spera di trovare fondi per realizzare un’esperienza di realtà aumentata per mostrare questo e altri mosaici scoperti nell’area.

Inghilterra, importante scoperta: un mosaico romano del V secolo potrebbe riscrivere la storia
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