Il Louvre ha inviato in Grecia tre grandi calchi in gesso di due importanti bassorilievi greci che arrivarono a Parigi dall’isola di Taso (Thassos) nel 1865. La storia di questa donazione è piuttosto complicata e comincia lontano nel tempo, nel 1864, quando l’ellenista e bibliofilo Emmanuel Miller, direttore della biblioteca dell’Assemblée Nationale e docente di greco moderno alla École des langues orientales vivantes, venne mandato in missione in Grecia da Napoleone III. Dalla sua visita, Miller tornò con i due grandi rilievi che entrarono a far parte della collezione del Louvre nel 1865 e che sono tuttora visibili nel museo parigino.
La loro storia è per certi versi simile a quella dei famosi marmi Elgin: Miller, infatti, li asportò dalla loro collocazione originaria nell’isola di Thasos dietro autorizzazione del viceré d’Egitto che allora amministrava l’isola: la Grecia, alla data della spedizione, era già diventata indipendente ma l’isola di Taso (che aveva tentato di sottrarsi all’autorità ottomana durante la guerra d’indipendenza greca, senza però riuscirci) sarebbe stata unita al resto della nazione solo nel 1912, quando venne conquistata dalla marina greca durante la prima guerra balcanica. I due grandi rilievi in marmo risalgono al 480 a.C. circa e raffigurano uno Ermes e le Grazie e l’altro Apollo e le ninfe: in origine decoravano uno degli angoli dell’agorà di Taso, noto come il “passaggio dei Teori”, in quanto dopo la sua costruzione vi furono apposti i nomi dei teori (amministratori pubblici dell’antica Grecia). Come tutte le sculture antiche, anche queste erano dipinte, e inquadravano due nicchie nelle quali venivano poste offerte da parte della popolazione (una lunga iscrizione dava istruzioni ai cittadini su quali animali sacrificare al dio Apollo).
I calchi che la Francia ha inviato a Taso risalgono invece a un periodo compreso tra il 1884 e il 1932, furono realizzati in Francia e il loro invio in Grecia è visto come un modo per consentire anche ai visitatori di Taso di scoprire questa importante testimonianza del patrimonio dell’isola, seppur con una riproduzione e non con l’originale. L’operazione nasce da una collaborazione tra il Louvre e il ministero greco della cultura, da cui dipende il museo di Taso, dove saranno esposti i calchi: il museo parigino aveva donato i modelli nel 2007, ma non era stato possibile trasferirli perché mancavano i fondi per il viaggio in Grecia. Adesso però il finanziamento è stato trovato e i calchi hanno pertanto potuto lasciare la capitale francese per raggiungere l’isola nel nord della Grecia.
“I tre rilievi”, ha dichiarato al quotidiano Kathimerini la direttrice dell’eforato delle antichità della provincia di Kavala-Taso, Stavroula Dadaki, “furono trovati nel 1864 dall’archeologo Emmanuel Miller nel primo tentativo di scavo archeologico a Taso. Lungo la via furono trovate pietre con incisi i nomi degli amministratori dell’isola, da cui il nome di Passaggio dei teori. I rilievi furono dunque trasferiti a Parigi e da allora sono stati esposti al louvre. I calchi in gesso erano conservati nei depositi del dipartimento di antichità greche, etrusche e romane del Louvre”. Da alcuni anni l’isola di Taso cercava di farseli mandare: con i finanziamenti garantiti in parte dall’École française di Atene e in parte da un’azienda di Taso che lavora nel settore del marmo, è stato dunque possibile farli arrivare. Adesso saranno inclusi nel percorso di visita del Museo Archeologico di Taso. L’École française e l’eforato delle antichità di Kavala-Taso stanno programmando, per quest’estate (se le condizioni epidemiologiche lo consentiranno) una serie di eventi per celebrare l’arrivo dei calchi.
Nella foto, uno dei rilievi originali conservati al Louvre
Il Louvre dona alla Grecia i calchi di due importanti bassorilievi portati in Francia nel 1864 |