Nelle scorse settimane è stata portata alla luce durante uno scavo condotto dall’Autorità Israeliana per le Antichità nell’area industriale di Har Hotzvim, a Gerusalemme, un’enorme cava, tra le più grandi mai scoperte a Gerusalemme, risalente alla fine del periodo del Secondo Tempio. Lo scavo, finanziato dalla società di sviluppo immobiliare Vitania sui suoi terreni, ha rivelato un’area di circa 3.500 metri quadrati, che rappresenta solo una parte di questa vasta cava. Tra i reperti rinvenuti spicca un utensile in pietra che, secondo la Halacha (Legge ebraica), non poteva diventare impuro ed era ampiamente utilizzato dagli ebrei durante il periodo del Secondo Tempio.
Gli archeologi hanno scoperto decine di pietre da costruzione di varie dimensioni, oltre a trincee di estrazione e taglio che delineano le dimensioni dei blocchi estratti. “La maggior parte delle pietre da costruzione estratte qui erano enormi lastre di roccia, la cui lunghezza raggiungeva circa 2,5 metri, la larghezza 1,2 metri e lo spessore 40 centimetri”, affermano Michael Chernin e Lara Shilov, direttori degli scavi per conto dell’Autorità Israeliana per le Antichità. “Ogni blocco estratto pesava due tonnellate e mezzo. Le dimensioni impressionanti delle pietre prodotte da questa cava testimoniano probabilmente il loro utilizzo in uno dei numerosi progetti di costruzione a Gerusalemme alla fine del periodo del Secondo Tempio, a partire dal regno di Erode il Grande (dal 37 al 4 a.C.)”.
Le fonti storiche suggeriscono che i progetti di costruzione di Erode a Gerusalemme includevano l’espansione dell’area del Monte del Tempio e del Tempio stesso. Durante il suo regno furono inoltre costruiti diversi edifici pubblici monumentali, tra cui palazzi e fortificazioni, che richiedevano una grande quantità di pietre da costruzione di alta qualità. Questi imponenti progetti di costruzione continuarono anche sotto i suoi successori, con il più significativo tra essi rappresentato dalla costruzione del “Terzo Muro” della città ad opera del nipote di Erode, il re Agrippa I, che regnò tra il 37 e il 44 d.C.
“È ragionevole supporre, con la dovuta cautela, che almeno alcune delle pietre da costruzione qui estratte fossero destinate a essere utilizzate come lastre per le strade di Gerusalemme in quel periodo”, affermano Chernin e Shilov. “In un altro scavo dell’Autorità Israeliana per le Antichità in corso da qualche anno nella Città di Davide, gli archeologi hanno scoperto una strada pavimentata, la ’strada dei pellegrini’, anch’essa datata al tardo periodo del Secondo Tempio, sotto il dominio dei successivi procuratori romani. Si scopre incredibilmente che le pietre della pavimentazione di questa strada hanno esattamente le stesse dimensioni, lo stesso spessore, nonché l’identica firma geologica delle lastre di pietra che sono state estratte dalla cava ora esposta a Har Hotzvim”.
In un angolo della cava, gli archeologi sono stati sorpresi anche dalla scoperta di un vaso di pietra: il recipiente, intatto, nascosto in quell’angolo da duemila anni, è stato scoperto quasi per caso dall’archeologo Alex Pechuro. “Si tratta di un vaso di purificazione in pietra del tipo che serviva alla comunità ebraica durante il periodo del Secondo Tempio”, spiega Lara Shilov. “È possibile che sia stato prodotto sul posto, nella cava stessa, o che sia stato portato appositamente sul sito a beneficio dei lavoratori”.
L’attuale scavo rivela un altro aspetto della storia di Gerusalemme durante il suo periodo d’oro, poco prima dell’assedio da parte dei Romani nel 70 d.C.
“Stiamo lavorando instancabilmente, insieme a Vitania, per preservare e presentare la cava e integrarla nel complesso commerciale che sarà costruito qui. In questo modo, l’intero pubblico potrà avere l’idea della grandezza dell’impresa di estrazione delle pietre da costruzione per Gerusalemme ai tempi del Secondo Tempio”, ha affermato il dottor Amit Re’em, supervisore del distretto di Gerusalemme dell’Autorità Israeliana per le antichità.
Secondo Eli Escusido, direttore dell’Autorità Israeliana per le antichità, “rivelare questa enorme cava, poco prima della ricorrenza del 9 di Av, momento dell’anno in cui il popolo ebraico di tutto il mondo piange la Gerusalemme perduta, ha un grande valore simbolico ed è molto commovente”.
Immagine: La cava del periodo del Secondo Tempio sul Monte Hotzavim. Foto di Emil Eljam, Israel Antiquities Authority
Scoperta a Gerusalemme enorme cava della fine del periodo del Secondo Tempio: è tra le più grandi mai scoperte |