Nel corso di uno scavo preventivo prescritto dal servizio archeologico regionale della Borgogna-Franca Contea in preparazione dell’installazione di una rete di teleriscaldamento da parte del gruppo Dalkia, nel centro storico della città di Nevers, è stato scoperto un interessante mosaico paleocristiano nei pressi dei resti dell’antico battistero, in particolare 2,50 metri a sud-ovest della struttura, in un’ansa del fossato scavato per l’installazione della rete.
Lo scavo, che ha fornito nuove informazioni sulla topografia urbana di Nevers, dalla tarda antichità o dal tardo medioevo fino ai giorni nostri, corre lungo il lato nord della cattedrale. La cattedrale di Nevers ha la particolarità di avere due absidi contrapposte, una ad est di epoca gotica, l’altra ad ovest di epoca romanica. La presenza del coro gotico è dovuta alla ricostruzione, a partire dal XIII secolo, della parte orientale della cattedrale romanica crollata in precedenza, all’altezza del portale, del battistero e di una piccola chiesa attigua. Fino al XVI secolo si susseguirono diverse fasi di ricostruzione. Solo grazie agli scavi archeologici del dopoguerra (la cattedrale subì i bombardamenti del 1944 e necessitava di essere restaurata) si poté spiegare l’impianto del coro romanico occidentale (rivolto a occidente), con la scoperta a est del battistero e il portale dell’XI secolo. Diverse campagne di scavo effettuate tra il 1947 e il 1962, poi più recentemente tra il 1989 e il 1991, hanno così rinnovato le conoscenze sulla storia e l’evoluzione della cattedrale e più in generale del complesso vescovile. Attualmente sono accessibili ai visitatori i resti del battistero e il portale romanico della cattedrale, conservati sotto l’attuale pavimento della chiesa.
Il mosaico scoperto dagli archeologi francesi è situato ad una profondità di 1,40 m ed è costituito da un pannello centrale formato da rosoni in tessere blu e rosse su fondo bianco. A sud si conserva nella sua larghezza la fascia che delimita il pannello centrale. Mostra un motivo a treccia a due fili associato a un simbolo (forse un’ascia). Oltre la fascia del lato sud, il mosaico lascia il posto ad un pavimento rosa. Sul lato ovest, alcune pietre tenute insieme da malta sono le rare testimonianze del muro che delimitava il mosaico. Questo muro è livellato pochi centimetri sopra l’altitudine delle tessere del terreno.
Sebbene sia possibile una datazione antica del mosaico, è possibile anche la sua contemporaneità con il battistero edificato nel V o all’inizio del VI secolo. Secondo gli archeologi francesi comunque non si può escludere una datazione più recente, fino al medioevo centrale, se si considera il mosaico coevo proveniente da una delle fasi più recenti di restauro del battistero.