Importante scoperta archeologica in Francia, nella regione dell’Alvernia: presso la località di Chemin des Buis, a sud-est dell’antica città romana di Aquae Nerii, l’Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (INRAP - Istituto Nazionale di Ricerche di Archeologia Preventiva) ha scoperto i resti di quello che era probabilmente un mausoleo.
Lo scavo aveva già portato alla scoperta di diversi resti di edifici di epoca romana, ma a catturare l’attenzione degli archeologi è stato un elemento architettonico che si è rivelato notevole per la sua forma non appena scoperto sul campo: spezzato in due pezzi, questo elemento ha una forma conica di 140 centimetri di diametro per 30 centimetri di altezza, e la sua superficie si presenta ricoperta di squame finemente scolpite, di 20 per 26 centimetri. Il dorso del blocco presenta una cornice in anatirosi (lucidatura parziale della faccia di giunzione in modo da limitare la superficie a contatto con il blocco attiguo) ad indicare che era destinato ad accogliere il suo gemello sul dorso in modo da formare un insieme circolare. Questo blocco, fanno sapere gli archeologi dell’INRAP, è tipico dei mausolei a guglia conica del periodo antico. Una costruzione simile è il Mausoleo di Glanum, situato nell’antica città di Glanum da cui prende nome, vicino all’odierna città di Saint-Rémy-de-Provence.
Questi tre elementi sono completati da altri frammenti architettonici come il frammento di una cornice a modiglione, il cui stile e le cui dimensioni si inserirebbero in un insieme architettonico interpretato proprio come un mausoleo. L’associazione del tetto a cuspide conica con le squame e la raffigurazione di un mostro marino del fregio consente infatti di giungere a questa interpretazione secondo l’INRAP. Inoltre, il mostro marino è un motivo spesso rappresentato sui mausolei nel I e II secolo secolo d.C., perché simboleggia il viaggio verso la beatitudine dopo la morte. Questi elementi possono essere paragonati ad altre strutture identificate come mausolei in Alvernia, in particolare ad Aulnat sul sito di Grande-Borne ea Mont-Dore dove i blocchi rappresentano un tritone, e invitano a parallelismi con siti noti del Limosino. Lo studio approfondito delle decorazioni del corpo lapidario consentirà di confermare o meno queste prime ipotesi.
La scoperta, secondo gli archeologi, apre una nuova finestra sull’occupazione di questo settore periferico e poco conosciuto dell’antico agglomerato di Aquae Nerii. Le vecchie scoperte associate alle due diagnosi effettuate nei lotti limitrofi nel 2010 e questo nuovo scavo mostrano che infatti che l’altopiano a sud-est della città fu densamente occupato durante l’Alto Impero, forse da un monumento funerario il cui contesto resta da capire e che, conclude l’INRAP, rappresenterebbe una scoperta senza precedenti in Alvernia.
Nell’immagine, i frammenti architettonici ritrovati e un’elaborazione grafica del mausoleo di Glanum, a cui forse somigliava quello oggetto della scoperta.
Francia, in Alvernia scoperti i resti di un mausoleo del I-II secolo d.C. |