Dal 1° marzo la Fondazione Aquileia apre al pubblico tutti i giorni l’area del decumano di Aratria Galla. Si tratta dell’antico tratto di strada romana, visibile da via Giulia Augusta, che collegava in senso est-ovest il porto fluviale con la zona del foro e del teatro e su cui si affacciava la basilica civile. La denominazione si deve a due iscrizioni gemelle, riferite da alcuni studiosi a questa strada, che indicano la lastricatura come un atto di munificenza di una donna, Aratria Galla, da cui il nome convenzionalmente assegnato al decumano.
Il basolato, ancora intatto, era costituito da trachite, una roccia vulcanica proveniente dai colli euganei.
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta il decumano fu oggetto di scavi da parte della Soprintendenza, grazie ai quali vennero alla luce i resti del Decumano, i resti della basilica civile, un muro di difesa (antemurale) e costruzioni di epoca tardoantica-altomedievale.
L’area è stata acquisita dalla Fondazione Aquileia nel 2019, e i resti le sono stati conferiti dalla Direzione Archeologia per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia-Giulia. La Fondazione ha realizzato un primo intervento di valorizzazione con la posa delle passerelle di accesso, la recinzione e l’illuminazione dell’area. È in corso di elaborazione il progetto di restauro complessivo e il percorso di visita che amplieranno ulteriormente verso ovest l’area aperta al pubblico.
L’area archeologica è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 18 nel mese di marzo, mentre da aprile a settembre dalle 9 alle 19.
Aquileia, accessibile al pubblico l'area del decumano di Aratria Galla |