Pompei, nella villa di Civita Giuliana emerge un sacello, un ambiente dedicato al culto religioso


A Pompei, tra le importanti scoperte che hanno interessato la villa di Civita Giuliana, è emerso anche un sacello, un ambiente dedicato al culto religioso. Internamente, l’ambiente presenta una decorazione pittorica parietale in IV stile.

Tra le scoperte significative riguardanti la villa suburbana di Civita Giuliana, nell’area a nord della città antica di Pompei, è emerso anche un sacello, un ambiente dedicato al culto religioso. Questo sacello è situato in una posizione di snodo tra il settore di servizio, che comprende stalle e la stanza degli schiavi a sud, e il complesso residenziale a nord della villa. La rimozione della strada, iniziata nell’agosto 2023, ha permesso di scoprire, immediatamente al di sotto degli strati preparatori della via moderna, pavimentazioni appartenenti al piano superiore del quartiere servile a una profondità di 40-50 centimetri dall’attuale quota stradale, nonché il sacello con volta ad incannucciata e planimetria rettangolare. Alcuni esempi simili sono noti nelle ville del suburbio pompeiano, sebbene non con la stessa monumentalità.

Il sacello sembra corrispondere a quanto rilevato dagli inquirenti durante le investigazioni, in cui sono emersi riferimenti a un “tempietto” dedicato a Ercole e ad affreschi raffiguranti le dodici fatiche di Ercole. Tuttavia, al momento non sono state trovate tracce di questi affreschi. L’ambiente è coperto con un tetto spiovente a falda unica, mentre la fronte esterna, completamente intonacata e dipinta di bianco, presenta un grande portale ed è sormontata da una sorta di timpano a rilievo. Davanti alla enorme porta è presente una rampa con tracce di ruote, indizio del possibile uso nel corso dei rituali di un carro cerimoniale.

Internamente, l’ambiente presenta una decorazione pittorica parietale in IV stile. Il ciclo decorativo includeva una sequenza di dodici pannelli su sfondo rosso a drappo giallo. Al centro della parete di fondo si trovavano due pannelli che incorniciavano un podio in muratura, presumibilmente utilizzato per sostenere una statua. Poco distante, lungo le pareti, corre una banchina continua in muratura rivestita di intonaco dipinto. L’usura evidente di questa banchina testimonia il frequente utilizzo da parte dei partecipanti ai rituali religiosi che vi si svolgevano.

“Lo scavo del sacello, da un lato è sconcertante, perché ci fa vedere la spregiudicatezza con cui gli scavatori clandestini hanno operato, spogliando quasi tutte le pareti e l’interno della stanza”, ha dichiarato il direttore del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel. “Vedere questo luogo di culto, annesso al quartiere produttivo della villa, ridotto in queste condizioni, fa male, anche perché ci sono pochissimi confronti per questo genere di ambienti. Paradossalmente, però, al tempo stesso, è incoraggiante: lo Stato c’è, insieme alla Procura della Repubblica e ai Carabinieri, il Ministero della Cultura sta recuperando un complesso di grandissima importanza. I rinvenimenti confermano quanto appurato dalla polizia giudiziaria e dalla Procura. Si tratta di uno scavo di tutela attiva e direi anche di giustizia, dopo anni di saccheggiamento. I prossimi passi saranno: continuazione degli scavi, proseguo degli espropri, abbattimento di edifici espropriati per il recupero del patrimonio archeologico e progettazione di una fruizione pubblica della villa: sarà un gioiello della Grande Pompei, che ci aiuterà a valorizzare meglio tutto il territorio della città antica. Ringrazio il Ministro Sangiuliano per il sostegno e per i fondi nella Legge di Bilancio per nuovi scavi a Pompei e in altri parchi nazionali, che ci permettono di continuare le indagini a Civita Giuliana. Oltre al Procuratore Fragliasso, vorrei anche ringraziare l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Lo Sapio, perché gli scavi sotto la strada moderna, che hanno portato alla scoperta del sacello e della stanza del carpentiere, sono possibili solo grazie a una fattiva e quotidiana collaborazione tra enti che a Pompei sta portando a grandi risultati”.

“Tutta l’area del Parco archeologico di Pompei è uno scrigno di tesori che ogni giorno rivela al mondo intero nuove storie e nuove identità”, ha affermato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al termine del sopralluogo svolto alla Villa suburbana di Civita Giuliana. “Il governo ha finanziato con l’ultima Legge di Bilancio nuovi scavi e, come confermato anche dal Direttore Gabriel Zuchtriegel, nel Parco di Pompei non c’erano così tanti scavi e tante attività per il rinvenimento di nuovi reperti dagli anni Cinquanta. È qualcosa di meraviglioso che può costituire anche una grande occasione di sviluppo socio-economico per tutto questo territorio. Perciò è necessario continuare a puntare sulla cultura e sul valore delle esperienze che questo territorio può dare. In questa direzione c’è anche la vicenda dello Spolettificio di Torre Annunziata che è un’importante immobile ceduto al MiC dal Ministero della Difesa dove noi cercheremo di fare una grande area museale”.

Obiettivo è continuare il programma degli espropri e l’abbattimento degli edifici già acquisiti e allo stesso tempo ampliare gli scavi al fine di chiarire gli ancora numerosi aspetti di Civita Giuliana sia a livello scientifico, sia in termini giuridici, e progettare. Fondamentale per il prosieguo delle attività sul territorio sarà la progettazione un sistema ampio di accessibilità e fruizione che metta in connessione questo sito nella rete della Grande Pompei. Su quest’ultimo punto è in corso una collaborazione con la Federico II e con il ReParch, Master Universitario di II livello in Restauro e Progetto per l’Archeologia.

Pompei, nella villa di Civita Giuliana emerge un sacello, un ambiente dedicato al culto religioso
Pompei, nella villa di Civita Giuliana emerge un sacello, un ambiente dedicato al culto religioso


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