Egitto, scoperto un forte militare: doveva difendere gli egizi dai misteriosi Popoli del Mare


Scoperta archeologica in Egitto, dove la missione archeologica del Consiglio Supremo delle Antichità ha scoperto un forte militare che doveva difendere l’Egitto dalle invasioni delle tribù libiche e dei Popoli del Mare.

Scoperta archeologica in Egitto, dove la missione archeologica del Consiglio Supremo delle Antichità guidata dall’archeologo Ahmed Said Al-Kharadli ha scoperto un insieme di unità architettoniche in mattoni di fango utilizzate in tempi antichi come forte militare, che accolse soldati e magazzini per armi, cibo e generi alimentari. La struttura risale all’epoca del Nuovo Regno (1550 a.C. circa – 1069 a.C. circa), ed è stata rinvenuta durante gli scavi archeologici nel sito di Tal Al-Aqbain, nel Governatorato di Buhayra (regione del Delta del Nilo).

L’importanza storica e archeologica del forte sarebbe confermata dal ritrovamento di una spada di bronzo del faraone Ramses II e da altri reperti archeologici, per lo più effetti personali appartenuti ai soldati. Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, ha spiegato che questo forte fungeva da avamposto militare dell’antico esercito egizio lungo la strada militare occidentale, proteggendo i confini nord-occidentali dell’Egitto dalle invasioni delle tribù libiche e dei misteriosi Popoli del Mare, nome moderno con cui si indicano le popolazioni che invasero il Vicino Oriente, attaccando diverse città del Mediterraneo, tra XIII e XII secolo a.C. Khaled ha osservato che le unità architettoniche sono meticolosamente progettate, divise in due gruppi identici separati da uno stretto passaggio: questa disposizione regolare dimostra l’ingegnosità degli antichi ingegneri egiziani nell’adattare il territorio per servire una varietà di scopi pratici.

Da parte sua, il dottor Ayman Ashmawy, capo del settore Antichità egiziane presso il Consiglio supremo delle antichità, ha spiegato che gli studi preliminari sui reperti archeologici rinvenuti confermano l’utilizzo di alcune unità architettoniche come magazzini per rifornire i soldati di cibo e generi alimentari. con cadenza quotidiana, poiché al loro interno sono stati rinvenuti grandi depositi contenenti resti di grandi recipienti ceramici per la conservazione, resti di ossa di pesci e di animali e alcuni frammenti di forni ceramici cilindrici utilizzati per la cottura dei cibi.

La missione ha rinvenuto una lunga spada di bronzo decorata con incisioni che fanno riferimento al faraone Ramses II, oltre a un gruppo di reperti archeologici che fanno luce sulle attività quotidiane degli abitanti del forte, e sul loro pensiero ideologico e militare, come le armi usate nelle guerre e nella caccia, ornamenti e strumenti per l’igiene personale come flauti e perline in avorio, scarabei fatti di agata rossa e maiolica e amuleti di protezione.

Tra le scoperte più importanti avvenute nel forte vi sono la sepoltura di una mucca, simbolo del potere, dell’abbondanza e della prosperità che distinguevano questo animale come divinità celeste, e due blocchi di pietra calcarea, uno dei quali reca un’iscrizione geroglifica dei titoli del faraone Ramses II e l’altro di un funzionario chiamato “Bey” e uno scarabeo in maiolica decorato con l’iscrizione “Amon - Signore del cielo”.

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