Importante scoperta archeologica in Egitto dove la missione archeologica franco-egiziana del Centre Franco-Égyptien d’Étude des Temples de Karnak (CFEETK, Centro Franco-Egiziano di Studi dei Templi di Karnak), in collaborazione con il Consiglio Supremo di Archeologia e il Centro Nazionale francese di Ricerca Scientifica, ha potuto scoprire diversi gioielli risalenti all’inizio della XXVI dinastia (672-525 a.C.), durante i lavori di scavo effettuati dalla missione nel settore nordoccidentale dei templi di Karnak.
Gli archeologi, in particolare, hanno trovato un piccolo contenitore di ceramica rotto, e tuttavia in ottimo stato di conservazione, all’interno del quale sono stati rinvenuti gioielli in condizioni eccellenti, tra cui diversi anelli d’oro, piccole statuette e amuleti dorati. In particolare, la collezione presenta un raro trittico che rappresenta la triade di divinità tebane: Amon, Mut e Khonsu. Inoltre, sono state scoperte spille e amuleti di metallo raffiguranti divinità in forma di animali, insieme a numerose perle decorative, alcune delle quali sono rivestite d’oro.
La collaborazione tra la parte egiziana e quella francese, soprattutto perché rientra in un grande progetto che riguarda i templi di Karnak, che mira a sviluppare l’area archeologica, il museo e migliorare l’efficienza dei servizi per migliorare anche l’esperienza turistica del sito. Come parte di questo piano di sviluppo, i percorsi turistici sono stati modernizzati, è stato installato un nuovo sistema di illuminazione e il santuario di Amenhotep I è stato restaurato e reinstallato nel museo all’aperto del sito. Questi sforzi mirano non solo a preservare il patrimonio storico, ma anche a rendere il complesso di Karnak una destinazione ancora più attraente per i visitatori nazionali e internazionali.
Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità, Mohamed Ismail Khaled, ha osservato che questa scoperta contribuisce in modo significativo ad ampliare la conoscenza del tempio e della sua evoluzione nel corso del primo millennio a.C. Ha affermato che gli oggetti recuperati forniranno ai ricercatori una comprensione più chiara della vita religiosa e dell’uso di amuleti e gioielli nella società egizia durante la XXVI dinastia.
Il team archeologico, guidato da Abdel Ghaffar Wagdy, Direttore generale delle Antichità di Luxor e capo della missione per conto dell’Egitto, ha avviato il lavoro di restauro e documentazione sui pezzi scoperti. Una volta completato questo processo, si prevede che i reperti saranno esposti al Museo di Luxor, consentendo ai visitatori di apprezzarne il valore storico e artistico.
Dal lato francese, il direttore della missione, Jérémie Hourdin ha spiegato che gli scavi in corso nell’area settentrionale di Karnak hanno rivelato grandi strutture in mattoni di fango probabilmente utilizzate come magazzini o officine legate alle attività del tempio. Queste costruzioni, risalenti anch’esse alla XXVI dinastia, forniscono preziose informazioni sull’organizzazione e il funzionamento del complesso durante quell’epoca.