Egitto, missione archeologica italo-egiziana scopre tombe di un tipo mai visto prima


Una missione archeologica italo-egiziana (Università di Milano e Ministero delle Antichità dell’Egitto) ha scoperto ad Assuan, nella necropoli dell’Aga Khan, tombe disposte su più di dieci livelli di terrazzamenti, fenomeno mai visto in Egitto. Le analisi hanno già restituito preziose informazioni sulla vita in Egitto tra VI secolo a.C. e II d.C.

La missione archeologica italo-egiziana EIMAWA, coordinata dall’Università degli Studi di Milano e dal Ministero del Turismo e delle Antichità dell’Egitto e guidata da Patrizia Piacentini, professoressa di Egittologia presso l’Università degli Studi di Milano, e Abdelmoneim Said, Soprintendente delle antichità e della zona turistica di Assuan e della Nubia (Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano), ha rinvenuto diverse tombe scavate lungo il profilo di una collina che contengono resti di intere famiglie nei pressi di Assuan. Tra i ritrovamenti spiccano i corpi di un adulto, probabilmente una donna, e un bambino piccolo ancora abbracciati. Queste scoperte offrono nuove prospettive sulla vita delle persone sepolte nella necropoli dell’Aga Khan durante l’epoca greco-romana (VI secolo a.C. - II secolo d.C.).

Le tombe contengono intere famiglie e vari oggetti funebri. I ritrovamenti, effettuati tra febbraio e marzo 2024 (la notizia però è stata diffusa solo oggi), sono situati sulla sponda occidentale di Assuan, nell’area intorno al Mausoleo dell’Aga Khan, dove dal 2019 gli archeologi hanno identificato circa 400 tombe databili tra il VI secolo a.C. e il II secolo d.C.

Questa scoperta è unica per il tipo di sepoltura: le tombe sono disposte su più di dieci livelli di terrazzamenti, un fenomeno mai visto in Egitto. L’intero profilo della collina era costellato da tombe scavate nella roccia che, durante le festività, venivano illuminate con lanterne in terracotta, creando un effetto scenografico suggestivo.

Nonostante le tombe siano state depredate nell’antichità, conservano ancora decine di corpi mummificati e parti del corredo funerario. Tra questi, sono stati trovati i corpi di un adulto, probabilmente una donna, e di un bambino di circa 1-2 anni, abbracciati in un sarcofago di pietra. Gli studiosi analizzeranno il DNA per verificare eventuali legami di parentela tra i due.

Le analisi antropologiche e radiologiche hanno rivelato preziose informazioni sulle condizioni di vita, salute e malattie dell’epoca. Si è scoperto che il 30-40% degli individui era molto giovane, dai neonati agli adolescenti. Alcuni soffrivano di malattie infettive, altri di disordini metabolici. È stata trovata una donna matura che aveva subito un’amputazione, evidenziata da un callo osteoreparativo nel femore. Altri corpi mostrano segni di anemia, carenze nutrizionali, tubercolosi e osteoartrite. In alcuni casi, la causa del decesso sembra essere legata a malattie infettive, poiché non vi sono patologie ossee significative.

La TAC ha rivelato la presenza di braccialetti al polso di alcuni individui, con ricostruzioni tridimensionali ottenute grazie alla tecnica dello “sbendamento virtuale” che permette di vedere i dettagli interni senza rimuovere bende e corpi.

Oltre ai corpi, le tombe contenevano numerosi manufatti, tra cui statuette in terracotta dipinta, sarcofagi in pietra e legno, tavole d’offerta e molti cartonnages dipinti, realizzati con lino e gesso per coprire i corpi dei defunti. pratiche funerarie nell’epoca greco-romana in Egitto, rivelando dettagli affascinanti e complessi della società antica sepolta nella necropoli dell’Aga Khan.

“L’insieme dei dati”, spiega Patrizia Piacentini, “suggerisce che nella parte inferiore della necropoli fosse sepolta la classe media di Syene (moderna Assuan) e dell’antistante isola di Elefantina, mentre le zone più alte della stessa necropoli sembrano essere riservate all’élite. L’analisi della struttura di queste tombe fornisce anche un’idea delle condizioni di lavoro degli antichi artigiani e delle loro abilità: riuscirono infatti a scavare profondamente nella roccia stanze e gallerie funerarie dal soffitto molto basso, in condizioni climatiche non facili”.

Egitto, missione archeologica italo-egiziana scopre tombe di un tipo mai visto prima
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