Si è conclusa la campagna di scavi sul colle del Vignale (Civita Castellana), uno dei due rilievi su cui sorgeva la città antica, rimasto sostanzialmente non toccato dall’urbanizzazione. L’indagine archeologica è stata condotta dal Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma “La Sapienza” (Insegnamento di Civiltà dell’Italia preromana), in stretta collaborazione con la Soprintendenza.
Come spiega Maria Cristina Biella, direttrice della missione archeologica, la campagna è il risultato di un processo di ricerca che va avanti da molto tempo: una ricerca nei depositi dei musei e degli archivi partita quindici anni fa e che si è sviluppata in successive indagini non invasive, quali voli multispettrali e termici da drone e georadar, e ricognizioni territoriali del 2020, fino ad arrivare agli scavi recenti.
L’operazione è stata resa possibile solo grazie al finanziamento della Fondazione CARIVIT e del Comune di Civita Castellana. Si partiva da una data di cesura storica segnata dal 241 a.C., momento della conquista romana e causa scatenante dello sviluppo di Falerii Novi (presso l’odierna Santa Maria di Falleri, nel Comune di Fabrica di Roma). Obiettivo era indagare il processo di strutturazione e gestione di una città preromana, dopo la conquista romana.
Si è lavorato su due aree di scavo: una nei pressi della sommità del colle e una più prossima al declivio. Dal georadar sulla prima sono emerse tracce di attività agricole, come arature degli anni Ottanta del secolo scorso e trincee delle vigne del XVIII-XIX secolo, ma anche un’interessante struttura in blocchi di tufo, la cui fase ultima di utilizzo risale tra il IV e il III secolo a.C.
Sulla seconda area di scavo si è intervenuti per confermare i dati scaturiti dai voli multispettrali e termici da drone. Sotto un consistente interro sono venute alla luce tracce di cavatura in situ di blocchi, tamponature con strutture murarie monumentali, pertinenti alla città, ma anche altre riferibili ad attività di fasi precedenti, in cui l’insediamento urbano era ancora in formazione, riconducibili all’età del bronzo e a un periodo compreso tra VIII e gli inizi del VI secolo a.C.
Si è tornati ad indagare qui dopo tanto tempo, da quando, alla fine dell’Ottocento, Raniero Mengarelli ispezionò la porzione orientale del colle, rinvenendo i resti del santuario di Vignale, le cui decorazioni architettoniche sono ora in mostra in parte al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e in parte al Museo Archeologico dell’Agro Falisco a Civita Castellana.
La collaborazione con quest’ultimo è stata per questo motivo importante. Centrale è stata tuttavia anche la sinergia con il Comune di Civita Castellana, proprietario anche del terreno in cui gli scavi hanno avuto luogo. Il Comune sta mettendo in atto un processo di valorizzazione dell’area: alla fine degli anni Novanta ha acquistato l’altura di Vignale per realizzarvi un parco cittadino a forte vocazione archeologica. Non solo il Comune ha investito e sta investendo in questa direzione, ma presto siglerà anche un protocollo d’intesa decennale con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma “La Sapienza”; questo permetterà di continuare poi le indagini.
Guardando al futuro, si sta già cominciando a lavorare, per esempio, sulle strutture architettoniche, con analisi mirate sui frammenti di intonaci e sui materiali edilizi pertinenti all’alzato delle strutture, condotte in collaborazione con il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta” del Politecnico di Milano.
Si interverrà su più fronti: non solo le campagne di laboratorio durante la stagione invernale, presso il Museo Archeologico dell’Agro Falisco, e la pubblicazione dei dati, ma anche la formazione didattica, che coinvolgerà attivamente gli studenti dei corsi di laurea triennale in Scienze Archeologiche e magistrale in Archeologia de La Sapienza, oltre alle scuole del territorio, al fine di sensibilizzare e appassionare i giovani per sviluppare un senso di appartenenza.
Infine, è in corso di stampa il primo contributo dell’edizione sistematica nel Bollettino di Archeologia online, in accordo con l’Istituto Centrale per l’Archeologia, delle indagini di archeologia preventiva condotte tra 1992 e 2010 dall’allora Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale.
Conclusa la campagna di scavi sul colle del Vignale: ecco cosa ne è emerso |