Ha destato un po’ di scalpore, nelle ultime ore, un post su Facebook pubblicato da Santino Alessandro Cugno, funzionario archeologo del Ministero della Cultura che ha dato notizia, praticamente in presa diretta, del ritrovamento di una testa di un’antica statua negli scavi della basilica di Santo Stefano/Villa degli Anicii sulla via Latina, a Roma. Secondo l’archeologo potrebbe trattarsi di una testa di Apollo, “di elevata fattura” come lui stesso dice, forse del I secolo dopo Cristo.
Sotto il post di Cugno si sono scatenati i commenti degli utenti, alcuni dei quali lanciatisi anche in ipotesi sull’identificazione del soggetto (qualcuno dice Bacco, invece di Apollo, per via dell’acconciatura): ovviamente Cugno rimanda ogni conclusione a uno stadio più avanzato della ricerca, o quanto meno a quando la scultura riemersa verrà estratta e ripulita (“con la speranza di trovare altri frammenti”, scrive nei commenti), e “studiata per bene” come lo stesso archeologo sottolinea.
Una comunicazione del tutto insolita, insomma, dal momento che non è semplice imbattersi in archeologi in forza al Ministero che comunicano le avvenute scoperte in tempo reale, come in questo caso (solitamente la prassi vuole che si attendano almeno le prime ricognizioni, mentre altri sono ancora più tassativi: si dà notizia delle scoperte solo a studi avvenuti), ma sufficiente a destare scalpore e, ovviamente, molta curiosità intorno a questo manufatto riemerso dalla storia.