Durante una campagna di scavi archeologici su un terreno nel comune di Montaione (Firenze), è stata rinvenuta una piccola statua in marmo bianco, risalente al III-IV secolo d.C.. L’opera, priva della testa e composta da tre frammenti combacianti, sarà presentata per la prima volta in assoluto in occasione di tourismA - Salone dell’Archeologia e Turismo culturale, che si terrà a Firenze dal 21 al 23 febbraio. L’annuncio della scoperta dell’“Ercolino da Montaione”, come è stata ribattezzata la statua dagli addetti ai lavori, è arrivato ieri, ma in realtà è stata rinvenuta la scorsa estate nell’ambito degli scavi condotti dall’Associazione Culturale Valdelsa fiorentina e dal Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze, con la partecipazione di studenti italiani ed americani dell’Istituto Irlab coinvolti nella Summer school associata al progetto.
La statua, alta poco più di 50 centimetri, raffigura Ercole in piedi in un momento di riposo, con accanto la clava, la pelle del leone di Nemea e, ai suoi piedi, la testa di un toro, un chiaro riferimento alla cattura del toro cretese. Attualmente, un team di esperti sta effettuando un’analisi preliminare sull’opera, ora in fase di restauro con il supporto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato. Le prime indagini suggeriscono che la statua possa essere collocata tra la media e la tarda età imperiale (III-IV secolo d.C.), un periodo che coincide con la fase di massimo splendore architettonico e decorativo del sito in corso di scavo, ovvero un tratto di collina in località Sant’Antonio, poco prima di Poggio all’Aglione.
Una volta completato il restauro, l’opera sarà esposta temporaneamente presso i locali dell’Università di Firenze, per poi trovare una collocazione definitiva all’interno del Museo Civico di Montaione.
“È un ritrovamento che ci emoziona”, ha commentato Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze, “e ci fa capire come l’archeologia ci riservi sempre cose nuove: oggetti, informazioni e notizie. Si tratta davvero di una scoperta perché la statuina è quasi completa, sono tre pezzi combacianti. Rappresenta un Ercole e c’è la presenza di un toro ai suoi piedi e questo è qualcosa di non tanto frequente nelle rappresentazioni di Ercole”.