Puntata 5 - 16 giugno 2014
Durata: 34'38"
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La quinta puntata del podcast di quest'anno è dedicata a Jacopo Ligozzi e alla mostra "Jacopo Ligozzi. Pittore universalissimo" che si tiene alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti fino al 28 settembre 2014. La mostra esplora una gran parte della produzione dell'artista veronese (ma fiorentino d'adozione) Jacopo Ligozzi, che fu abilissimo nella pittura a soggetto naturalistico (a Firenze sono esposte diverse delle sue tavole botaniche e zoologiche), ma fu anche estremamente interessato (anzi, quasi ossessionato) dal tema del macabro e dell'orrido, e fu anche un notevole ritrattista nonché un eccellente pittore di soggetti religiosi. Insomma, un artista completo e versatile: in mostra, la sua produzione è ricostruita per temi, che però cercano di mantenere un ordine cronologico. Ilaria e Federico dopo essere stati alla mostra ve ne parlano (e ve la consigliano) per portarvi alla scoperta di alcuni dei capolavori esposti!
Immagine: Perseo (particolare),
1545-1554; bronzo su base di marmo, altezza 519 cm; Firenze, Loggia dei Lanzi.
1549 circa | Jacopo Ligozzi nasce a Verona da Giovanni Ermanno, di professione pittore e ricamatore, e Lucia. Compirà il suo apprendistato nella bottega paterna. |
1566 | Realizza quella che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è la sua prima opera nota, una Sant'Anna con la Vergine e i santi Girolamo e Gregorio Magno per la chiesa di Sant'Antonio Abate a Bivedo, un paesino vicino a Trento, dove il padre si era trasferito per lavoro. |
1567 | Assieme a Giovanni Ermanno dipinge una pala destinata alla chiesa di San Silvestro di Vigo Lomaso, sempre vicino a Trento. I due dipinti trentini sono le uniche opere sicure di Jacopo che conosciamo prima del suo trasferimento a Firenze. |
1572 | Si sposa con Angela Baldassini. |
1577 | Si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove lavora per il granduca Francesco I de' Medici. Fino alla scomparsa del granduca, la sua attività principale sarà la realizzazione di tavole a soggetto naturalistico, botaniche e zoologiche. |
1583 | Francesco I nomina l'artista responsabile della decorazione della tribuna degli Uffizi. |
1586 circa | Dipinge il ritratto di Virginia de' Medici. Sempre attorno allo stesso anno realizza l'Allegoria della Virtù per Francesco I, oggi di proprietà di una galleria d'arte inglese. |
1587 | In occasione dei funerali di Francesco I, esegue un dipinto per l'apparato funebre. |
1590 | Esegue il ciclo dei vizi capitali, una serie di disegni oggi sparsi in musei di tutto il mondo. Nello stesso anno inizia a lavorare alle sue due opere più importanti: L'incoronazione di Cosimo I come granduca di Toscana e Bonifacio VIII riceve gli ambasciatori fiorentini per il Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze. I dipinti saranno terminati due anni dopo. |
1591 | Il pittore realizza un'opera per i cappuccini di San Gimignano senza chiedere l'autorizzazione al granduca Ferdinando I (succeduto a Francesco I), e in risposta i Medici, nel giro di poco tempo, faranno terminare i rapporti lavorativi dell'artista con loro, che risultano già completamente cessati nel 1593. |
1592 | Inizia a lavorare per i Gonzaga di Mantova. |
1593 circa | Attorno a quest'anno dipinge il ritratto di Margherita Gonzaga attualmente conservato al Museu Nacional di Lisbona. Nel 1593 Jacopo dipinge anche il San Girolamo sorretto da un angelo nella chiesa di San Giovannino a Firenze. |
1594 | È al lavoro per la Confraternita del Nome di Gesù di Lucca, per la quale esegue alcuni dipinti tra cui ilBattesimo di Cristo oggi al Museo Nazionale di Villa Guinigi. |
1596 circa | Realizza il Sacrificio di Isacco, probabilmente nell'ambito di un concorso per la cappella Serragli nella Basilica di San Marco a Firenze. Attualmente l'opera è conservata agli Uffizi. Nello stesso anno dipinge il Martirio dei santi Quattro Coronati oggi al Museo d'Arte della Città di Ravenna. |
1598 | Dipinge la Pietà per Santa Annunziata a Firenze. |
1600 circa | Probabilmente agli inizi del nuovo secolo inizia a riallacciare i rapporti con i Medici. Nello stesso anno realizza alcuni affreschi nella chiesa di Ognissanti a Firenze. |
1604 | Inizia a lavorare a un paio di dipinti a soggetto storico per la chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri a Pisa (il Ritorno da Lepanto e la Presa di Nicopoli). |
1607 | Si reca al Santuario della Verna assieme al frate Lino Moroni: realizzerà alcuni disegni delle zone visitate da cui saranno ricavate stampe per una guida redatta dallo stesso Moroni. |
1614 | Realizza la Annunciazione per la chiesa di San Bartolomeo a Modena. |
1618 | Per la villa medicea di Poggio Imperiale, dipinge l'Apparizione della Vergine a san Francesco, oggi a Palazzo Pitti a Firenze. |
1619 | È attivo nel Casentino (per la precisione a Poppi) dove aveva già lavorato a inizio secolo. Nello stesso anno riceve l'ultima commissione pubblica della sua carriera: un dipinto per il Duomo di Livorno da realizzare assieme a Jacopo Chimenti e al Passignano. L'opera sarà finita nel 1623. |
1622 | Realizza alcuni dipinti aventi per tema scene della passione di Cristo, oggi tutti a Palazzo Pitti a Firenze. |
1627 | Scompare a Firenze nel mese di marzo. |