Puntata 17 - 16 ottobre 2013
Durata: 24'32"
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Vitale da Bologna, il cui vero nome era Vitale degli Equi, è stato probabilmente il più importante pittore bolognese del Trecento: è documentato dal 1330 al 1359, fu attivo non solo a Bologna ma anche in Friuli, dove realizzò affreschi nel Duomo di Udine, influenzando in modo profondo la scuola locale (così come quella bolognese), si formò osservando la pittura del grande Giotto, artista con cui tutti i pittori della generazione di Vitale da Bologna si confrontarono, e le opere della scuola di Rimini, tra le prime ad accogliere le nuove istanze giottesche, ma fu influenzato anche dalla pittura gotica francese e dalla miniatura. Il risultato che ne segue è altamente originale: una pittura che alterna brani di eccezionale raffinatezza a momenti di intenso espressionismo, carico drammatismo e tensione dinamica. Con questa puntata scopriremo assieme a Ilaria e Federico alcuni dei (pochi) capolavori che questo grande artista ci ha lasciato.
Immagine: Madonna dei denti (particolare), 1345; tempera su tavola, 155 x 73 cm; Bologna, Museo Davia Bargellini.
1330 | Risale a quest'anno il primo documento che riguarda Vitale di Aimo degli Equi, detto Vitale da Bologna: si tratta di un pagamento ricevuto per lavori nella basilica di San Francesco a Bologna. |
1334 | Un nuovo documento cita l'artista in lavori presso il convento dei francescani di Bologna. |
1335 circa | Attorno a quest'anno dipinge il suo più famoso capolavoro, il San Giorgio con il drago, oggi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. |
1338 circa | Probabilmente dopo quest'anno Vitale da Bologna inizia gli affreschi della chiesa di Santa Apollonia di Mezzaratta, oggi staccati e conservati presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna. |
1340 | Riceve gli ultimi pagamenti per i lavori eseguiti nel convento di San Francesco: tra questi lavori figura l'Ultima cena oggi conservata alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Attorno allo stesso anno realizza una pala di cui sopravvivono solo le quattro tavole con le Storie di sant'Antonio Abate, conservate presso lo stesso museo. |
1343 | Un documento attesta che Vitale da Bologna era stato incaricato di realizzare alcune statue per la cattedrale di Ferrara, rivelando così che l'artista è anche scultore. |
1345 | Realizza uno dei suoi capolavori, la Madonna dei Denti, così detta in quanto proveniente dalla chiesa di Santa Apollonia di Mezzaratta (santa Apollonia è protettrice dei dentisti). |
1348 | È documentato a Udine dove attende ad alcuni lavori nel duomo cittadino: in particolare, affresca la cappella Maggiore (di cui si conservano pochi frammenti) e la cappella di San Niccolò. |
1351 | Realizza gli affreschi nella chiesa dell'abbazia di Pomposa. |
1353 | Attorno a quest'anno dipinge la Madonna dell'Umiltà del Poldi Pezzoli di Milano. |
1359 | Risale a quest'anno l'ultimo documento che lo cita vivo, mentre è indicato come già scomparso nel 1361, quindi Vitale scompare in questo intervallo di date anche se non si sa con precisione quando. |