Una delicata opera di Simone Cantarini, il San Giovanni Evangelista conservato in collezione privata, fornisce ad Ambra un'occasione per parlare dell'originale stile del pittore pesarese: il suo, come detto nella puntata, è uno stile che guarda da un lato al classicismo di Guido Reni e dall'altro al naturalismo dei caravaggeschi. "Classicismo naturalista", potremmo dire!
Sebbene per molti il suo nome non riecheggia nell'olimpo delle celebrità artistiche,
Simone Cantarini fu un importante esponente di quel tardo rinascimento marchigiano
che ancor oggi risplende delle sue meravigliose incisioni ed opere pittoriche.
Spicca tra queste, San Giovanni l'Evangelista, nel prestigioso connubio fra un
classicismo idealizzato ed un naturalismo appena accennato.
Candida la sua pelle e folta la sua capigliatura che pian piano emerge dall'oscurità che
lo circonda incorniciando un volto lievemente piegato verso il basso.
Non si innalza al cielo il suo sguardo bensì sul candore di quelle pagine sottili che
l'inchiostro suo colorì nella profonda e motivata volontà di testimoniare ciò che in
vita sua ebbe modo di udire ed osservare.
E come Dante scrisse nel venticinquesimo canto del Purgatorio nella sua Divina
Commedia: “Questi è colui che giacque sopra 'l petto del nostro pellicano, e questi
fue di su la croce al grande officio eletto...”, San Giovanni, figlio di Zebedeo fu,
insieme al fratello Giacomo, uno dei primi discepoli di Gesù e l'unico a non
abbandonarlo al momento della sua crocifissione.
Considerato il discepolo prediletto di Gesù, Simone Cantarini lo raffigura ancora
molto giovane con in mano il suo Vangelo così come l'iconografia classica è solita
rappresentarlo.
La sua mano destra, posta dolcemente sul suo petto, si fa spazio fra le pieghe di un
bellissimo manto rosso che forse allude alla Passione di Gesù, mentre la mano
sinistra sostiene le proprie scritture.
Un classicismo naturalistico quello di Cantarini capace di descrivere con un tratto
fine e delicato l'idealizzata fisionomia di colui che visse e testimoniò, nel quarto
Vangelo, la vita di Gesù.
E se un profondo eclettismo caratterizzò la vita di un così abile artista, l'incertezza ed
il mistero velarono la sua crudele morte avvenuta forse a Verona per una mancata
consegna o forse a Mantova a seguito di una lite furiosa con un artista coevo.
Ambra Grieco