Tra le opere più importanti della maturità di Ludovico Brea, la Madonna del Rosario mostra tutta l'eleganza del pittore nizzardo. L'opera, realizzata tra il 1512 e il 1513, è oggi conservata nel Convento dei Domenicani di Taggia, in provincia di Imperia: nel convento si trovano alcuni dei più importanti capolavori di Ludovico Brea.
Ebbe la forza di persistere, quel gusto nordico che invase l'arte ligure durante la
prima metà del 1500, quando la presenza di artisti lombardi non venne spazzata via
dalle varie incrinature che ruppero i legami fra Milano e Genova.
Qui, Ludovico Brea, figlio di artigiani bottai, assaporò quel richiamo arcaicizzante
che invocava a piena voce un gusto tipicamente gotico.
Ricordi nordici, in particolar modo fiamminghi, si esplicano dalle sue opere giovanili
uniti ad influssi lombardi che il tempo e l'esperienza riuscirono a convertire in uno
stile dal modellato più morbido e delicato.
Veramente importante per la città di Genova, fu la presenza di un abile artista quale
fu Ludovico Brea, il quale riuscì a donare, nella fase più matura della sua attività
artistica, quel prestigio che una grande città come Genova a pieno si meritò.
Un anno a dir poco impegnativo fu per Ludovico il 1512, anno in cui si data sia la
pala dell'Incoronazione della Vergine per Teodorina Spinola, sia la Madonna del
Rosario per i Domenicani di Taggia terminata nel 1513.
Quest'ultima, nel disporsi all'interno di un vasto paesaggio e nella sua prorompente
monumentalità, richiama una palese apertura verso le caratteristiche artistiche del
rinascimento lombardo.
Qui, la Vergine Maria indossa un ampio mantello scuro che richiama il tema
dell'apparizione mariana dell'Alto Medioevo come riporta un passo della vita di
Sant'Andrea:
“Andrea vide chiaramente con i suoi occhi una dama di grande statura avanzare
ornata dei suoi vestiti femminili, circondata da un vasto corteo armonioso. Ella
iniziò a pregare e ricoprì il popolo con il suo grande mantello per proteggerlo col
suo infinito amore”.
Ed è proprio quell'infinito amore che si riversa in tutta l'opera di Ludovico Brea che
possiede la capacità di unire quella moltitudine di personaggi in essa raffigurati tra
cui la Vergine che risiede al centro del vasto polittico, con alla sua destra i chierici ed
alla sua sinistra i laici. Una tradizione ben radicata nell'arte ligure del 1500 quella del
polittico suddiviso a più scomparti che l'intuito e l'esperienza di un artista come Brea
riuscì pienamente a cogliere.
Ambra Grieco