Tra i vari capolavori che Benedetto Cacciatori realizzò per i Savoia, è necessario annoverare uno di quelli più famosi: il monumento ad Amedeo VIII, che risale agli anni 1837-1842 e che si trova a Torino, nella Cappella della Sindone. Ambra ci parla di questo bellissimo monumento, che ci fornisce anche l'occasione di approfondire la figura di Amedeo VIII di Savoia. Da non perdere!
Soprannome discutibile quello di Amedeo VIII di Savoia, detto "il Pacifico", poliedrica figura che poté,
in vita sua, vantarsi di numerosi titoli ed onorificenze che lo resero celebre
nonostante i suoi gravi difetti fisici.
Strabico, balbuziente e piccolo di statura, Amedeo possedeva un carattere molto
introverso e poco incline ai rapporti interpersonali.
Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte di Ginevra, Aosta, Nizza e Moriana,
visse tra il 1383 ed il 1451 dimostrando, dopo la morte del padre, di essere un uomo
politico dalle grandi doti diplomatiche.
Ma se la vita politica e di corte non gli permise di trascorrere un'esistenza spensierata,
egli ben presto preferì ritirarsi a vita spirituale nell'Abbazia di Ripaglia da lui stesso
fondata.
Il destino però ebbe in serbo per lui un'ulteriore carica quanto mai importante ed
impegnativa per la quale ben presto egli scelse il nome di Felice V per l'incarico di
papa.
Tal posizione, ben poco rispettata dal popolo e dai fedeli, ebbe fine quando gli
successe papa Nicolò V, avvenimento che concesse ad Amedeo di vivere gli ultimi
anni della sua vita in piena tranquillità.
Giunta la morte, per la volontà di Emanuele Filiberto di Savoia, le spoglie di Amedeo
VIII furono trasferite dall'Abbazia di Ripaglia al Duomo di Torino dove ancora oggi
risiedono, celebrate dalla magnificenza del suo monumento abilmente realizzato da
Benedetto Cacciatori fra il 1837 ed il 1842.
Figlio d'arte, egli apprese dal padre Lodovico Cacciatori i primi insegnamenti
del fare artistico affiancandosi successivamente a Bartolini e Pacetti dei quali fu uno
degli allievi più abili e capaci.
Eleganti e raffinate, le sue sculture seguono quel gusto neoclassico che ben si ravvede
nel Monumento ad Amedeo VIII presente oggi nella Cappella della Santa Sindone nel
Duomo di Torino. Qui, l'armonia e l'equilibrio si intervallano fra la statua di Amedeo
VIII e le due figure giovanili poste ai suoi lati le cui vesti, ampiamente drappeggiate,
richiamano l'alba di un epoca ormai lontana.
Quella bellezza ideale e non solo formale di ogni sua opera sfiora un gusto finemente
romantico che caratterizza l'operato di uno scultore che scrisse sul marmo la storia
dell'arte italiana del XIX secolo.
Ambra Grieco