Amedeo VIII, la sua figura e il monumento di Benedetto Cacciatori

La nota

2011, Tredicesima puntata

Tra i vari capolavori che Benedetto Cacciatori realizzò per i Savoia, è necessario annoverare uno di quelli più famosi: il monumento ad Amedeo VIII, che risale agli anni 1837-1842 e che si trova a Torino, nella Cappella della Sindone. Ambra ci parla di questo bellissimo monumento, che ci fornisce anche l'occasione di approfondire la figura di Amedeo VIII di Savoia. Da non perdere!

Soprannome discutibile quello di Amedeo VIII di Savoia, detto "il Pacifico", poliedrica figura che poté, in vita sua, vantarsi di numerosi titoli ed onorificenze che lo resero celebre nonostante i suoi gravi difetti fisici.
Strabico, balbuziente e piccolo di statura, Amedeo possedeva un carattere molto introverso e poco incline ai rapporti interpersonali.

Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte di Ginevra, Aosta, Nizza e Moriana, visse tra il 1383 ed il 1451 dimostrando, dopo la morte del padre, di essere un uomo politico dalle grandi doti diplomatiche.
Ma se la vita politica e di corte non gli permise di trascorrere un'esistenza spensierata, egli ben presto preferì ritirarsi a vita spirituale nell'Abbazia di Ripaglia da lui stesso fondata.

Il destino però ebbe in serbo per lui un'ulteriore carica quanto mai importante ed impegnativa per la quale ben presto egli scelse il nome di Felice V per l'incarico di papa.
Tal posizione, ben poco rispettata dal popolo e dai fedeli, ebbe fine quando gli successe papa Nicolò V, avvenimento che concesse ad Amedeo di vivere gli ultimi anni della sua vita in piena tranquillità.
Giunta la morte, per la volontà di Emanuele Filiberto di Savoia, le spoglie di Amedeo VIII furono trasferite dall'Abbazia di Ripaglia al Duomo di Torino dove ancora oggi risiedono, celebrate dalla magnificenza del suo monumento abilmente realizzato da Benedetto Cacciatori fra il 1837 ed il 1842.

Figlio d'arte, egli apprese dal padre Lodovico Cacciatori i primi insegnamenti del fare artistico affiancandosi successivamente a Bartolini e Pacetti dei quali fu uno degli allievi più abili e capaci.
Eleganti e raffinate, le sue sculture seguono quel gusto neoclassico che ben si ravvede nel Monumento ad Amedeo VIII presente oggi nella Cappella della Santa Sindone nel Duomo di Torino. Qui, l'armonia e l'equilibrio si intervallano fra la statua di Amedeo VIII e le due figure giovanili poste ai suoi lati le cui vesti, ampiamente drappeggiate, richiamano l'alba di un epoca ormai lontana.
Quella bellezza ideale e non solo formale di ogni sua opera sfiora un gusto finemente romantico che caratterizza l'operato di uno scultore che scrisse sul marmo la storia dell'arte italiana del XIX secolo.

Ambra Grieco








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