La pittura di Fra' Bartolomeo della Porta, come abbiamo avuto modo di dire nel podcast, conosce diverse fasi: il pittore infatti trasse diverse suggestioni da pittori che conobbe durante la sua carriera. Ambra si sofferma sulla fase "monumentale" della sua arte, caratterizzata in prima istanza da una vicinanza a Raffaello. Il Matrimonio mistico di santa Caterina è un esempio di questo tipo di pittura.
“Rare volte fa la natura nascere un buono ingegno et uno artefice mansueto”. Così Giorgio Vasari nelle sue Vite descrive Baccio della Porta a San Piero Gattolini di Fiorenza, pittore di umili origini che già in tenera età dimostrò di essere “pittore tenuto eccellente e coloritore vago e raro”.
E rara fu l'occasione in vita di poter incontrare una personalità geniale come quella di Raffaello che in quel tempo, dalla tanto cara Urbino, giunse a Firenze per perfezionare la sua arte.
Fu così che tal amicizia apportò un mirabile miglioramento alle capacità artistiche di Bartolomeo a cui “... insegnò i termini buoni della prospettiva”.
E non mancò certo l'occasione di dimostrare i frutti della sua ascesa artistica, visibili ancora oggi nelle opere di un frate che mai abbandonò quel severo carattere devozionale ricorrente in tutta la sua produzione artistica.
Capo maestro della bottega del convento di San Marco, l'umile frate realizzò opere di grande impatto monumentale cosi come possiamo evincere dal “Matrimonio mistico di santa Caterina” dove egli dimostra l'influsso della famosa “Madonna del baldacchino” dell'artista urbinate.
Come una Sacra Conversazione, Fra Bartolomeo inserisce le figure dei Santi in un ampio abside che conferisce profondità allo spazio in cui esse adorano la Madonna in trono col suo bambino, al di sotto un elegantissimo drappeggio azzurro sorretto da un trio di putti alati.
Le figure emergono dalla penombre con un brillante chiaroscuro che tanto ricorda la lezione leonardesca che su questa tavola, ben si esprime nella veste dei San Bartolomeo che, come afferma il Vasari , “merita lode grandissima”. Equilibrata è la composizione in cui figure monumentali di angeli e Santi si riuniscono al cospetto di Gesù Salvatore, intrise di quella severità e sobrietà che mai vennero smorzate dalle espressioni progressiste che si diffusero in quel tempo. “Orate Pro Pictore MDXI Bartholom Floren” così firmava le sue opere tanto ammirate in vita quando lodate dopo la sua morte, al risuonar di alcuni versi che ben riassumono tutto il suo excursus artistico:
E 'L BVONARROTO
IMITAI NEL DISEGNO; E LA NATVRA
VINSI, DANDO VIGOR 'N OGNI FIGVRA
E CARNE ET OSSA E PELLE E SPIRTI E MOTO.
Ambra Grieco