Un'opera di Francesco Vanni conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano raffigura suor Caterina Vannini (clic sul grassetto per vederlo): la donna era una ex prostituta senese che intrattenne rapporti epistolari con il cardinale Federico Borromeo, amico del pittore. Parlandoci del disegno, Ambra ci fa scoprire anche qualcosa in più sulle vicende della donna ritratta.
Quel velo di decoro e compostezza, che il vento ormai da anni trasportava nei cieli
di una Siena controriformista, si adagiò lieve sulle opere di un artista che nel suo cuor
nutriva profonda fede e spiritualità.
Seppur breve, la sua esistenza fu segnata da una copiosa produzione artistica, fra la
delicata armonia delle tinte ed i raffinati effetti luministici di un'arte promotrice di un
nuovo ordine e rigore spirituale.
E così, fra la ferrea volontà di risvegliare una fede ormai perduta e gli infiniti tentativi
di ristabilire una moralità gravemente indebolita, quel femminil spirito che un tempo
si macchiò di peccato, alza ora gli occhi al suo sposo con le mani giunte al petto
nell'estasi di un amore puro e ed incondizionato.
E proprio lei, che in vita rifiutò di farsi ritrarre, rivive ancora oggi nella preziosità di
un disegno che Francesco Vanni compì dopo la sua morte, quando Gesù decise di
volerla accanto lui, lei, suor Caterina Vannini, che in un tempo lontano ormai
dimenticato, concesse il suo corpo ad uomini privi di cuore.
Il suo tenero volto, circoscritto dalla chiara veste ecclesiastica, emerge dal buiio di un
ambiente intimo, raccolto, un monastero dove ella visse gran parte della sua vita
intrattenendo rapporti epistolari con il cardinale Federico Borromeo, fedele amico di
Francesco Vanni.
La fede ed il profondo sentimento religioso che traspaiono dal volto di Caterina
penitente, si ripetono fra le righe di molte lettere che ella scrisse al cardinale,
profondamente attratto dalle sue mistiche visioni e travolgenti sensazioni.
Niente sappiamo di ciò che scrisse Federico Borromeo rivolgendosi a lei, poiché egli
stesso chiese la distruzione di tutto ciò che negli anni era riuscito a scriverle.
Ma la ferrea volontà che spinse la mano di Caterina a scriver riga dopo riga non
conobbe tregua, poiché ella sentiva compiersi in sé la volontà divina.
E così, fra consuete visioni di angeli che durante la Messa circondavano le mani del
sacerdote e le sostenevano ogni qual volta l'Ostia veniva eretta, suor Caterina visse
estasi coinvolgenti, esperienze mistiche e visioni che ancora oggi rivivono fra le
vecchie pagine di un codice custodito all'interno della biblioteca Ambrosiana.
Qui, i nostri occhi possono leggere curiose lettere che secoli or sono vennero scritte
da chi scelse di donare il proprio cuore a Dio.
Ambra Grieco