Vincent Van Gogh dipinse questa Raccolta delle olive, in diverse versioni, sul finire del 1889: in quel periodo era interessato agli ulivi, che affascinavano il pittore per via della loro bellezza, dei loro colori, delle sfumature delle loro foglie, della sensazione di dignità antica, classica, che emanavano: l'artista raccontò tutte queste sensazioni in una lettera a suo fratello Theo, nella quale scriveva di voler approfondire proprio il tema degli ulivi. Quasi tutte queste opere (inclusa la presente) furono dipinte a Saint-Rémy-de-Provence.
La pennellata è quella densissima e corposa tipica dell'ultima fase della carriera di van Gogh. I colori sono squillanti, e le forme sono suggerite da tratti di pennello che formano linee e semicerchi: vale per il terreno, per i tronchi degli alberi, per le foglie che con questo espediente ci appaiono quasi mosse dal vento, vale anche per le nuvole del cielo rossastro. Appaiono invece più compatte le figure delle donne che attendono alla raccolta delle olive.
Dopo la scomparsa dell'artista, avvenuta nel 1890, il dipinto appartenne alla cognata Johanna van Gogh-Bonder, moglie di Theo. Nel 1905 il quadro fu venduto e da allora girò per diverse collezioni private prima di entrare a far parte, nel 1963, della raccolta della National Gallery of Art di Washington, dove è tuttora conservato.
9 dicembre 2015
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